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Tumore curato per torcicollo: bimba salernitana salvata in extremis

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I medici del San Leonardo di Castellammare le diagnosticano un torcicollo ad una bambina di 4 anni ma ha un tumore al cervello, il caso viene denunciato al ministero della Salute. La testa inclinata verso destra, difficoltà nei movimenti al bracco destro, anomalie allo sguardo, agli occhi. E’ così che Sara (nome di fantasia), bambina di 4 anni figlia di una coppia di Scafati, arriva al pronto soccorso dell’ospedale San Leonardo di Castellammare. Qui i medici liquidano la pratica come una “contrattura al collo” e prescrivono un’antinfiammatorio da prendere per via orale. Un banale torcicollo insomma per i camici bianchi. Una diagnosi che insospettisce i genitori della piccola Sara. Il papà, carabiniere  non ci sta e insieme alla moglie chiede ulteriori spiegazioni sulla strano sguardo di sua figlia.



Ma i medici li tranquillizzano e li mandano via con la prescrizione. Circa un’ora e mezza dopo le dimissioni dal San Leonardo Sara viene visitata dai medici dell’ospedale Santobono di Napoli. Qui i medici decidono di approfondire, e dopo la prima visita ricoverano la piccola di 4 anni. Ed il giorno seguente, dopo analisi e tac, arriva la diagnosi giusta: un tumore al cervello, tecnicamente una “neoplasia di alto grado a livello talamico”. Così entra in azione l’equipe del reparto di neurochirurgia dell’ospedale napoletano, la piccola Sara viene prima sottoposta ad un delicatissimo intervento e poi trasferita all’ospedale Pausillipon per le chemioterapie.

“Devo ringraziare i medici e il personale del Santo Bono che hanno capito subito cosa aveva mia figlia, se fossimo rimasti con la prima diagnosi sarebbe potuto succedere di tutto senza avere la possibilità di poter far niente – ha detto la mamma della piccola Sara – Se avessimo tardato le conseguenze sarebbero potute essere gravi, ci hanno spiegato i medici del Santo Bono per cui voglio sottolineare la professionalità e l’umanità dimostrata. Stessi ringraziamento vanno ai colleghi di mio marito e all’Arma dei carabinieri che ci hanno sostenuto e non ci hanno mai fatto mancare il loro supporto”.

Fonte http://www.ilgazzettinovesuviano.com/

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