Alcuni disabili, di propria iniziativa, hanno invaso i binari per raggiungere il marciapiede munito di ascensore e guadagnare così l’uscita. Dopo circa 30 ore di viaggio, infatti, per i pellegrini, e i disabili affetti da gravi patologie che ne impediscono la deambulazione, l’accoglienza, tra l’altro specificata in modo chiaro nel contratto sottoscritto dalle Ferrovie dello Stato con l’agenzia di riferimento Amasi, sodalizio che promuove tali iniziative di solidarietà, anzichè avvenire sul binario privo di barriere architettoniche (binario uno) come richiesto a Trenitalia ed assicurato per iscritto dalla stessa società delle Ferrovie, secondo i responsabili dell’Amasi è avvenuta, senza alcuna motivazione, su binario privo di ausili per disabili.
L’associazione Amasi che si occupa di accompagnare i disabili a Lourdes scrive a Trenitalia e si riserva di adire per le via legali: «Trattati da bestie»