Sono previste, qualora gli aiuti non si esaurissero, anche altre domande nei mesi seguenti e in quel caso il trimestre di riferimento cambierà: per le domande di ottobre il trimestre sarà novembre-gennaio, mentre sarà dicembre-febbraio e gennaio –marzo per le domande rispettivamente di novembre e dicembre.
Il sistema sarà disponibile solo per le consegne di latte bovino. La vendita diretta e il latte di altre specie sono considerate una quota marginale della produzione di latte dell’UE. L’ammissibilità sarà limitata ai produttori che hanno consegnato il latte ai primi acquirenti nel mese di luglio 2016, il periodo di tempo più vicino per il quale i richiedenti possono dimostrare tali consegne. L’aiuto coprirà una riduzione massima del 50% delle consegne rispetto al periodo di riferimento, per richiedente, mentre è prevista una riduzione minima di almeno 3.000 kg per richiedente, per coprire gli oneri amministrativi e ottenere una significativa riduzione delle consegne di latte bovino. La data limite della prima presentazione delle domande è il 23 settembre. I termini successivi (qualora ci fossero delle disponibilità) saranno: 14 ottobre, 11 novembre e 9 dicembre. I richiedenti non possono presentare più di una domanda, fatta eccezione per il primo e il quarto periodo di applicazione. Il pagamento dell’aiuto sarà fatto sulla effettiva riduzione delle consegne del latte bovino (rispettando il massimo del 50% e il minimo di 3.000 kg). L’importo dell’aiuto sarà ridotto se la riduzione reale non corrisponde a quanto pianificato, come di seguito: se la riduzione effettiva è inferiore al 20%, non è concesso nessun aiuto. Quando la riduzione reale è tra il 20% e il 50%, verrà pagato il 50% degli aiuti. Quando l’effettiva riduzione è compresa tra il 50% e l’80%, sarà concesso l’80% degli aiuti. Se la riduzione reale è superiore all’80%, sarà versato l’intero importo.
Il ventaglio delle misure UE è stato aggiornato con i riferimenti a non aumentare la produzione, l’applicazione di metodi di produzione rispettosi dell’ambiente e del clima, la formazione di strumenti finanziari e strumenti di gestione del rischio.
“Occorre attendere nuovi sviluppi – aggiunge Salvatore Loffreda, direttore di Coldiretti Campania – che potrebbero riservare ulteriori novità. Coldiretti monitora costantemente il lavoro dei comitati di esperti comunitari a Bruxelles. È una partita complicata nella quale chiediamo all’Unione Europea di salvaguardare le specificità dei nostri territori. Gli agricoltori e gli allevatori campani purtroppo negli ultimi tempi hanno guardato con sospetto alcuni provvedimenti, che mentre tendono a tracciare una politica agricola comune, rischiano in alcuni casi di creare disarmonia o addirittura facilitazioni nei confronti di chi vuole speculare sul made in Italy e sul made in Campania. Lo abbiamo visto con la battaglia sul latte in polvere per i formaggi, ma anche nei tentativi di ingannare i consumatori con falsi pomodori San Marzano e mozzarella di bufala taroccata. Bene quindi gli aiuti, ma l’attenzione deve restare altissima sulla tracciabilità e la trasparenza nell’etichettatura”.