È stata una lunga estate, intensa, piena di emozioni. Non ci siamo fatti mancare nulla: mare, montagna, snorkeling, trekking, escursioni in barca a vela, tour culturali con cui abbiamo percorso l’intera provincia di Salerno. Per concludere in bellezza, alcuni amici ci hanno invitato a Pioppi dove, in località Porto del Fico, c’è un centro velico davvero all’avanguardia. Non potevamo resistere al richiamo del windsurf ed eccoci pronti a salire in tavola per cavalcare le onde, guidati dal vento.
Pioppi, un villaggio di pescatori da vent’anni Bandiera Blu
Pioppi è proprio un angolo di paradiso: acque cristalline e il vento giusto per dominare le onde! Del resto, questo splendido borgo, frazione costiera di Pollica assieme ad Acciaroli, è Bandiera Blu europea dal 1996. L’istruttore di windsurf ci racconta che una volta il porto naturale di Pioppi, da sempre villaggio di pescatori, veniva usato dai navicolari (armatori) per riparare le imbarcazioni e per effettuare il carico delle merci, in particolare dei fichi. Per questo il posto è conosciuto anche come “Porto del Fico” e conserva ancora nel nome ufficiale il ricordo dell’attività passata: “Pioppi”, dal greco antico oplopoi, significa “armaiolo”, “fabbro”. Il borgo non è solo una meraviglia naturale, ma è anche ricco di storia: “Avete visto il cartello all’ingresso della città?” – incalza il nostro istruttore. Noi l’abbiamo visto, sì, e recita pressappoco così: “Pioppi, benvenuti nella culla della dieta mediterranea”.
Un tour nella culla della Dieta Mediterranea
Incuriositi e un po’ emozionati, terminata la lezione, decidiamo di visitare proprio l’Ecomuseo della Dieta Mediterranea “Ancel Benjamin Keys”, dove scopriamo di più sulla famosa Dieta Mediterranea. Keys fu un biologo statunitense che visse a Pioppi per circa 40 anni. Attraverso le sue ricerche sull’epidemiologia delle malattie vascolari, il luminare scoprì che la Dieta Mediterranea apportava evidenti benefici alla salute: c’era un nesso diretto tra il regime alimentare e l’incidenza delle patologie cardiache. Lo stile di vita cilentano, basato sul cibo sano e genuino, fu a lungo studiato da Keys e la Dieta Mediterranea, che qui trova le sue radici, è stata designata dall’UNESCO come patrimonio immateriale culturale dell’Umanità! La guida del museo ci informa che, nel 1969, proprio in questo bellissimo palazzo, Ancel Benjamin Keys presiedette il Congresso Internazionale di Cardiologia che mise in risalto i benefici legati al consumo regolare di pesce azzurro. Quello stesso anno si diede il via alla Festa del pesce azzurro, che va avanti da ben 47 anni!
La Festa del pesce azzurro: la tradizione diventa presidio Slow Food
Ed è proprio alla festa del pesce azzurro che non vediamo l’ora di partecipare: i nostri amici ci raccontano che le protagoniste assolute dell’evento saranno le famose alici di “menàica” che prendono il nome dalla rete utilizzata per catturarle. Si tratta d una rete sottile che permette una selezione delle alici per pezzatura: lascia sfuggire i pesci più piccoli e seleziona solo quelli più grossi e carnosi.
Questo particolare tipo di pesca affonda le sue radici nella tradizione che si mantiene viva ancora oggi: i pescatori, con le loro caratteristiche barche, si portano a largo verso il tramonto e, gettate le reti in mare, catturano le alici durante le ore notturne. Rientrati in porto all’alba, le reti di cotone vengono adagiate in terra e messe ad asciugare.
Un ragazzo del nostro gruppo ricorda ancora le storie raccontate dal nonno pescatore, che ci regalano qualche momento di folklore: un tipico rituale mattutino prevedeva che i pescatori facessero colazione con il pesce appena catturato. Arrivati in spiaggia, mangiavano le alici fresche da crudo, marinate al momento, condite con un po’ di olio extra vergine d’oliva del Cilento e accompagnate con pane biscottato.
Oggi le cosiddette “Alici di Menàica” sono uno dei prodotti presidio Slow Food – insieme al cacio ricotta e all’oliva salella – con cui il comune di Pollica – dove ha sede il Centro Studi della Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” – aderisce al Movimento Internazionale “Cittaslow” che si propone didifendere le biodiversità, proteggere il patrimonio culturale e valorizzare le produzioni tipiche del territorio.
Pioppi rievoca le antiche usanze dei pescatori e promuove la Dieta Mediterranea
E così, in riva al mare, grazie alla Festa del pesce azzurro, da quasi cinquant’anni tradizione e salute si incontrano per ricordare le antiche usanze dei pescatori e promuovere i valori della Dieta Mediterranea. Un primato da record che vede protagonista il pesce appena pescato nelle limpide acque della zona. Il menù della sagra, che quest’anno si svolge dall’1 al 3 settembre, è ricco e variegato e prevede piatti tipici legati alla cucina tradizionale del pesce azzurro, delle alici e altri prodotti unici. Si potrà degustare la tradizionale frittura di alici e calamari, le alici alla menta, la pasta alle alici, il risotto alla pescatora, il tipico cannolo Cilentano e tante altre bontà. Tutto condito con olio extravergine di oliva del Cilento e vino tipico del posto.
Pasta Antonio Amato sostiene la Dieta Mediterranea
La Festa del pesce azzurro è ancora una tappa del progetto di Pasta Antonio Amato volto alla promozione delle biodiversità cilentane e alla tutela della territorialità. L’evento, infatti, è completamente in sintonia con la nostra filosofia: valorizzare le tradizioni storiche e culinarie di un meraviglioso villaggio di pescatori come Pioppi. Abbiamo viaggiato tutta l’estate attraverso i piccoli borghi della provincia salernitana, spostandoci dalla costiera amalfitana a quella cilentana, sostenendo regate storiche, eventi folkloristici e manifestazioni enogastronomiche volte a mantenere vive le eccellenze della nostra terra. Amalfi, Pisciotta, Santa Maria di Castellabate, Penta, Albanella, San Mauro la Bruca, Stio, Montecorice, Pioppi: ogni luogo è stato una scoperta meravigliosa. E non è ancora finita!
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