E poi: «Abbiamo fatto quel che dovevamo, mancava qualcosa in termini numerici – dice Fabiani -. Ogni società completa e sfoltisce in extremis. Siamo partiti in ritiro con un certo numero di giocatori e col mercato da monitorare. Piazza scontenta per il ritardo? Non c’è solo l’azienda calcio, oggi calciatori e procuratori sono essi stessi aziende e far conciliare gli interessi di tutti è dura. Non so se questa squadra è più forte di quella di un anno fa, mi auguro sia più fortunata. Poi sarà il campo a dare responsi. Di certo la società ha fatto investimenti importanti anche in questi giorni in cui patron Lotito è uscito provato dal sisma che ha colpito Amatrice».
Su Moro: «L’abbiamo ceduto a malincuore per una sua esigenza personale: ha dato molto per serietà intellettuale e calcistica, non si poteva impedirgli di partire».