E stasera gran finale: toccherà come sempre alla compagnia stabile del Teatro Arbostella ovvero la Compagnia Comica Salernitana chiudere la rassegna dell’Arbostella, una settimana di eventi tra teatro musica e danza all’aperto iniziata il 29 agosto e giunta quest’anno alla VII edizione.
i, i saluti finali di una kermesse con tanto pubblico ogni sera, toccheranno proprio al gruppo stabile della struttura di Viale Verdi, capitanati dal regista e direttore artistico Gino Esposito cimentarsi in un divertente testo di Eduardo Tartaglia dal titolo “Ci sta un francese, un inglese e un napoletano”.
La storia si ambienta nella base militare di una forza multinazionale in missione di pace in un paese “lontano”. Un campo di prima accoglienza profughi. Nel buio della notte, tre militari, un imponente capitano inglese (interpretato dall’istrionico Enzo Galdo), un simpatico tenente francese latin lover (un diligente Marco Monetta) e uno svampito soldato napoletano Salvatore (Giovanni Bonelli), uniti a un’interprete arabo di nomeTimoteo (un brioso Franco Montinaro) e un pacifista un po’ effeminato di nome Max(abilmente rappresentato dall’eclettico Gaetano Troiano), si apprestano a sorteggiare chi di loro si dovrà impegnare in una delicata missione di salvataggio.
La sorte – dea capricciosa e meschina – sceglie il napoletano Salvatore (interpretato come detto dall’ esilarante caratterista Giovanni Bonelli) e lo trasforma nell’eroe che, per salvare la vita ad una ragazza del luogoMajena (con la sfolgorante Antonella Guerra), rimasta incinta da un tenente irlandese probabilmente ucciso, dovrà portarla all’altare per salvarle la vita, evitandole la lapidazione. Un gesto umanitario, un matrimonio pro-forma, certo, ma che getta su tutte le furie la decennale fidanzata di Salvatore, la popolana Maria Annunziata, detta Noemi (interpretata con grazia e maestria da Giovanna Trotta) giunta a sorpresa al campo in compagnia del pittoresco fratello Mario l’arrotino (un folcroristico Andrea Avallone)
Sembrerebbe l’inizio di una barzelletta ma solleva, strada facendo, un polverone di equivoci e girotondi comici, ingerenze familiari tipiche napoletane ed il tutto sullo sfondo della tragedia_delle_tragedie:ovvero,la_guerra.
Nonostante il luogo, l’ambientazione, il tutto sembra immerso in un’atmosfera partenopea che chiama all’esagerazione, dei modi e dei toni, anche se la commedia si mantiene su un registro estraneo alla volgarità grazie alla capacità artistica e alla professionalità della compagnia diretta con sagacia dal decano Gino Esposito, aiutato dalla sempre valida direttrice di scena Liliana Senatore. Le belle scenografie sono a cura della C.M.C. Group, mentre alla parte tecnica ci sarà la giovane e preparata Annalisa Bersanetti.