“L’impianto produttivo che intendiamo realizzare nell’area acquistata – spiega il presidente delle Fonderie Pisano, Mario Pisano – fornisce tutte le garanzie dal punto di vista dell’impatto ambientale con prioritario riferimento alla salvaguardia della salute della popolazione e dei cittadini residenti. Le tecnologie individuate consentono di potere affermare che ogni emissione sarà ampiamente al di sotto dei parametri indicati dalla normativa europea ed italiana vigente”.
Il segretario Cgil Salerno, Anselmo Botte, esprime soddisfazione per questo passo ma dice: “abbiamo chiesto il nome del sito dove verrebbe dislocato e ancora non ci è stato comunicato. In ogni caso, con una futura delocalizzazione, si potrebbero chiedere gli ammortizzatori sociali, cosa che oggi non si può fare e si potrebbe attivare, ad esempio, la cassa integrazione straordinaria”. Il presidente del Comitato Salute e Vita, Lorenzo Forte che da anni si batte per la delocalizzazione dello stabilimento, invece, rimarca che: “fino a quando non ci sarà una situazione certa e definita, per noi si tratta di promesse da marinaio. La famiglia Pisano dice che andrà via dal 2006 ma questa delocalizzazione ancora non è avvenuta. Per ora noi aspettiamo il 6 settembre quando si terrà l’udienza del riesame. Auspichiamo la conferma di tutto l’impianto accusatorio e il sequestro dell’impianto”.
Fonte LiraTv