La legge- quadro sull’edilizia scolastica (L. 23/93 ) attribuisce, infatti, a Province e Comuni la competenza in materia di fornitura, costruzione, manutenzione ordinaria e straordinaria, compresi l’adeguamento e la messa a norma, degli edifici adibiti ad uso scolastico.
Secondo i dati diffusi da Legambiente il 36% degli istituti scolastici, se si considera che quasi 1/3 degli edifici si trova in zone a rischio sismico ed oltre il 10% in aree ad alto rischio idrogeologico, avrebbe bisogno di interventi di manutenzione urgente ai fini della certificazione di abitabilità e di prevenzione incendio.
“Ai dirigenti scolastici va senza dubbio dato atto che se volessero applicare alla lettera le norme esistenti dovrebbero fermare per buona parte l’attività scolastica e, in diversi casi, neppure iniziarla ma questo non può significare addossare loro responsabilità che vanno individuate altrove. C’è, però, la necessità che gli stessi facciano da argine contro le trascuratezze dei soggetti deputati a garantire la sicurezza negli istituti scolastici e , quindi, a denunciare pubblicamente le carenze riscontrate “ ha continuato Buono.
Il sindacato non si sottrae da un impegno diretto affinché si trovino le giuste soluzioni.
“Siamo pronti a fare la nostra parte ed a collaborare con i Comuni e con la Provincia per utilizzare al meglio le risorse economiche a disposizione, anche quelli destinati al diritto allo studio, incominciando a risparmiare sui libri di testo gratuiti per tutti, dati anche a chi non ne ha bisogno nelle scuole elementari, avendo quale duplice obiettivo: garantire la sicurezza e dare una boccata di ossigeno all’economia attraverso l’edilizia sostenibile“ ha concluso Buono.
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