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‘Panorama d’Italia’ a Salerno, il saluto del direttore Giorgio Mulè

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“Quando alla fine del 2014 Panorama d’Italia venne a Salerno per la prima volta, volle raccontare, un’immagine diversa del Sud, come una Napoli felice, o non umiliata, secondo la definizione di Vittorio Sgarbi. Insomma, una città meridionale capace di rappresentare un’alternativa positiva e possibile ai mali endemici del nostro Mezzogiorno.

Perchè Salerno è effettivamente un modello, che convinceva e convince. Dal novembre del 2014 ad oggi, purtroppo, la lunga crisi italiana, che imperversa con particolare durezza al Sud, ci ha illuso di essere prossima al termine ma non è ancora finita.

Un salernitano illustre come Vincenzo De Luca, allora sindaco, è passato da Palazzo di Città alla Regione Campania, e sta dispiegando le sue strategie che meritano attenzione e rilievo, pur nelle inevitabili gradualità o carenze; un altro salernitano illustre, che pure – come il governatore – intervistammo nel 2014, Vincenzo Boccia, è stato chiamato a presiedere tutti gli industriali d’Italia, è a capo della Confindustria. Possiamo dire, tra il serio e il faceto, che Panorama d’Italia ha portato fortuna a questi due leader?

Di certo, anche il messaggio che Boccia lanciò allora e ho riascoltato in questi giorni suona ancor più valido oggi. Fare impresa, disse il neopresidente di Confindustria, significa saper trasformare i vincoli in opportunità. Una visione molto giusta, e stimolante.

E’ evidente che l’Italia ha un deficit di competitività, è evidente che questo deficit  al Sud è particolarmente acuto, ma siamo pur sempre il secondo Paese manifatturiero d’Europa, grazie ad una concentrazione di competenze, saperi e passioni che fanno del nostro capitale umano – imprenditoriale e professionale – un patrimonio unico, che merita di essere considerato tra i migliori del mondo, se non il migliore. Se con tutti i vincoli che abbiamo siamo in grado di cogliere tante opportunità, chissà che cosa saremmo capaci di fare con meno vincoli.

Ed è appunto ricordarci chi siamo e cosa sappiamo fare, con l’aiuto delle eccellenze che un territorio ricco e identitario come questo sa esprimere, la vocazione primaria di Panorama d’Italia: ricordarci chi siamo per attingere alla tradizione le risorse con cui sostenere e interpretare l’innovazione necessaria. Qui a Salerno, qui nella stupenda provincia che visiteremo con una sosta a Paestum e una a Ravello, siete in grado di innovare nella tradizione meglio di tanti altri. Sarà per una gioia per noi incontravi, raccontarvi e confrontarci in questi giorni

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