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Pagani, dalla Puglia per cura tumore muore ustionato

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Un destino atroce. Muore per curarsi da un male che gli poteva causare la morte. E’ l’incredibile beffa capitata a Domenico Zefferico, 65enne di Andria,  in cura presso l’ospedale Tortora di Pagani dove, per cause da accertare è morto ustionato mentre eseguiva l’elettrochemioterapia . Il tragico incidente in reparto è avvenuto lo scorso 3 agosto. Su disposizione del sostituto procuratore Roberto Lenza, sul corpo dell’uomo sarà effettuato l’esame autoptico, che consentirà di stabilire se le ustioni riportate siano state determinanti nel decesso. Nel frattempo, sono state sequestrate le cartelle cliniche e il macchinario in uso presso l’ospedale Tortora.

Dopo la denuncia sporta dai familiari presso la tenenza di Pagani e la Procura di Nocera Inferiore, tre medici e tre infermieri sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.

Domenico Zefferino era giunto presso il polo oncologico paganese lo scorso 16 luglio, su consiglio dello specialista che ne seguiva le cure in Puglia. Il 3 agosto, poi, la seduta di chirurgia elettrochemioterapica con un macchinario ritenuto all’avanguardia.

A scatenare il cortocircuito, probabilmente, il contatto tra gli aghi e l’elettrobisturi. Sarebbe stata insomma la terapia post intervento (per giunta riuscito), a provocare la morte del 65enne. Inutile il tentativo degli infermieri di spegnere le fiamme utilizzando un estintore.

Fonte Medianews24

AGGIORNAMENTO. Successivamente si è appreso che,  secondo i primi riscontri, supportati al momento dalle sole valutazioni dei consulenti di parte, non vi sarebbe alcun nesso di casualità tra le ustioni e il decesso. In aggiunta a queste prime notizie,  il medico legale ha chiesto altri 60 giorni per fornire un quadro completo della situazione clinica.

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