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Salernitana: Sannino ora conosce l’amaro calice delle critiche

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Aveva sempre parlato con toni euforici ed entusiastici di Salerno e della Salernitana. Aveva sottolineato i pregi e mai i difetti di una tifoseria calda e passionale capace di rappresentare realmente il dodicesimo uomo in campo. Aveva visto e ammirato da lontano la Curva il motore pulsante della torcida granata. Dopo tre giornate Sannino conosce l’altra faccia della medaglia. Critiche feroci dopo il ko di Novara dove era ipotizzabile la sconfitta ma non come è arrivata: senza giocare.

 

Nessuna contestazione al mister dall’eloquio ammaliante ma a mezzo social in tanti gli hanno ricordato quella frase al debutto: «Ai ragazzi ho subito detto che devono ringraziare questi tifosi. So del malumore che c’è stato nell’ultima partite, ma la squadra è in debito per l’anno scorso. Dobbiamo fare bene ma non sono un mago, posso solo dire che proveremo a portare avanti un progetto per far divertire i tifosi» queste le parole all’atto della presentazione. Ieri i tifosi non si sono divertiti affatto e non hanno individuato un impegno tale da giustificare il ko di Novara.

 

Addosso a Sannino sono piovute critiche per l’atteggiamento, per il modulo, per la gestione di Rosina, per le bacchettate agli attaccanti «ci vuole più cattiveria lì in avanti» ha detto il mister. Ed i tifosi: «ma se non arrivano palloni giocabili con chi devono arrabbiarsi gli attaccanti?».

 

Ora c’è la gara con il Vicenza in programma venerdì sera all’Arechi. Due punti in tre partite non rappresentano ancora un campanello d’allarme ma obbligano Sannino a trovare una soluzione e soprattutto a motivare un gruppo apparso inspiegabilmente spento, abulico e distratto rispetto alle prestazioni di La Spezia e col Verona. Perché?

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