Già a luglio i lavoratori – come ricorda Il Mattino oggi in edicola – avevano invaso le vie della città, improvvisando una marcia che bloccò il traffico delle strade principali. Stavolta, però, il corteo è stato segnalato e autorizzato. Le maestranze, di fatto, stanno rischiando di perdere il lavoro di una vita: se la fabbrica non sarà riaperta, la proprietà potrebbe avviare la procedura di mobilità e quindi quella di licenziamento. Dopo la rinuncia al riesame da parte della proprietà, non li rassicura l’annuncio di aver trovato un terreno in cui delocalizzare. La condizione di base perché il trasferimento dell’azienda possa avvenire è riuscire a tenere aperto lo stabilimento di Fratte per il tempo necessario.
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I MOTIVI DELLA PROTESTA
LO SFOGO DELLA MOGLIE DI UN LAVORATORE