Site icon Salernonotizie.it

Padre orco consegna i suoi tre figli ai pedofili, condannato a 18 anni di carcere

Stampa
Metteva in vendita i suoi stessi bambini costringendoli a sottostare a stupri di gruppo coni suoi amici che filmavano e le scene degli orrori.  Mano pesante dei giudici sugli “orchi” del centro storico. Per tutti complessivamente 114 anni di reclusione con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata e continuata. Gli imputati sono stati inoltre condannati a pagare una provvisionale ad horas di 100mila euro per ogni piccolo vessato più un risarcimento del danno da decidere in sede civile.

E’ quanto stabilito dai giudici della Terza Sezione Penale del Tribunale di Salerno in composizione Collegiale  (Dott.ssa de Luca Presidente, Dott.ssa Troisi Consigliere, Dott. Celotto Consigliere),  che hanno accolto, andando anche oltre, le richieste formulate dal pubblico ministero Giovanni Paternoster. Abusi sessuali, rapporti completi e ripresi con una telecamera dal padre di tre piccoli che poi avrebbe venduto i filmati sul florido mercato della pedopornografia. Gli orrori sarebbero avvenuti in alcune abitazioni di Cappelle Mariconda, Centro storico e via Andrea Sabatini, a ridosso dell’area portuale.

I tre fratelli, allontanati a suo tempo dalla famiglia, sono cresciuti assistiti dai servizi sociali, hanno ritrovato un loro equilibrio nella speranza di dimenticare quanto subito negli anni della loro adolescenza. Per l’accusa, rappresentata dal pm Giovanni Paternoster, l’uomo – un salernitano emigrato negli Stati Uniti – ha violato la potestà gentitoriale, vendendo i figli a pedofili che li hanno usati per registrare filmati pornografici. Le immagini sarebbero state vendute sul mercato illegale della pornografia. Le vittime all’epoca dei fatti, avevano dai tre agli undici anni.

Tra i membri del gruppo di orchi (c’è anche un battipagliese condannato a 14 anni di reclusione) ci si scambiava i filmati, alcuni dei quali sarebbero stati venduti a terze persone. Oltre al padre e al giovane battipagliese, tutti gli imputati salernitani sono stati sanzionati con condanne che vanno dai 16 e 15 anni (la nonna) ai 13 anni a testa per le violenze a danno di tre bambini (sottratti alla famiglia), uno dei quali oggi è maggiorenne

Durante il processo è stato accertato che le violenze sono state iniziate nell’estate del 2006 in un appartamento di Cappelle.

Secondo la tesi della Procura le violenze, che si sarebbero consumate con una frequenza di almeno tre volte alla settimana, venivano filmate e poi commercializzate allo scopo di lucro con un tariffario che andava dai 20 ai 50 euro. Una squallida storia di degrado morale e miseria umana che si sarebbe consumata per tre lunghissimi

I  tre fratellini erano  rappresentati nel procedimento dall’avvocato Michele Tedesco

Exit mobile version