Un verdetto di secondo grado che, a febbraio scorso, ha assolto i tre imputati ribaltando la sentenza di primo grado che li aveva condannati per abuso d’ufficio per la nomina di Di Lorenzo a project manager. Ipotesi di reato che in questo mese andava in prescrizione tranne per Barletta che aveva rinunciato. In poco più di dieci pagine il sostituto procuratore generale Antonella Giannelli aveva contestato le decisioni dei giudici dell’appello richiamando alcuni passaggi del primo verdetto. Ma ieri sera la Suprema Corte ha rigettato il ricorso confermando la sentenza emessa a febbraio scorso dal collegio giudicante della Corte d’Appello di Salerno che aveva assolto il Governatore della Campania, il suo ex capo-staff e il tecnico del Comune di Salerno
E così, a tre giorni dalle prescrizione è arrivata la parola fine su tutta questa vicenda. L’avvocato Carbone, al termine di una lunga giornata di attesa ha dichiarato a Il Mattino: «Si conclude così, con soddisfazione, una battaglia giudiziaria durata cinque anni. Una vicenda per la quale noi, dall’inizio, abbiamo sempre sostenuto la completa estraneità di tutti gli imputati». L’avvocato Arnaldo Franco, difensore di Di Lorenzo aggiunge: «È stata una vicenda giudiziaria lunghissima che si chiude con grande soddisfazione».
questa gente resterà sempre impunita
E adesso tutte le spese il Presidente della repubblica perchè non le fa pagare a chi si è inventato le accuse?
…evidentemente i giudici di parte erano quelli del primo grado….quelli si che erano politicizzati….giustizia è fatta!
e io, libero cittadino, mi sarei dovuto privare della possibilità di eleggere un galantuomo…? Lo voterò a vita !!!! Schiattate.