I volontari di Legambiente si sono divisi in gruppi e hanno ripulito tratti della pista ciclabile sia in direzione Paestum che verso Pontecagnano. Riempiti oltre 70 sacchi di rifiuti di ogni genere, tra cui anche un gatto morto lasciato sul selciato. “Una pulizia simbolica e di denuncia – ha commentato Alfredo Napoli, segreteria regionale Legambiente – per una pista ciclabile costata non meno di dodici milioni di euro e abbandonata nel più assoluto degrado.
Sin dalla sua realizzazione, la pista ciclabile è interrotta in più tratti da strade asfaltate che non permettono l’accesso all’arenile o alla macchia mediterranea. Nella parte finale del tracciato, al confine tra i comuni di Capaccio e Agropoli, chi intende utilizzare la bicicletta ne è impedito da fossati, muri oppure pontili in legno. Una pista ciclabile abbandonata, pericolosa ed inutilizzabile, nel silenzio delle istituzioni”.
Viaggia spedita la XXIV edizione di Puliamo il Mondo, la più grande campagna di volontariato ambientale organizzata da Legambiente in collaborazione con la Rai che si svolgerà il 23, 24 e 25 settembre con l’obiettivo di ripulire le strade, i parchi, i giardini, le piazze, i fiumi e le spiagge di tutte le città italiane. In Campania, sono al momento circa 150 le aree che saranno ripulite da oltre di 10mila volontari. La provincia di Salerno è leader regionale per numero di adesioni: oltre il 40% delle adesioni in Campania riguardano i comuni del salernitano.
“L’edizione di quest’anno- conclude Alfredo Napoli di Legambiente – è dedicata all’integrazione e all’abbattimento delle barriere fisiche, culturali, sociali e mentali, per una Campania sostenibile, aperta al dialogo e alla partecipazione attiva.
Un tema che coinvolgerà anche le periferie delle nostre città, per ridisegnare insieme nuovi spazi più sostenibili e innovativi, accoglienti e inclusivi. Come sempre ci saranno tanti volontari, ma anche tantissimi ragazzi e comunità straniere, pronti a ripulire dai rifiuti le periferie e le aree verdi, convinti che un maggior senso civico ed ambientale sia un passaggio fondamentale nella tutela dell’ambiente tanto quanto l’azione delle istituzioni pubbliche”.
Ricordo quando l’allora presidente della provincia Sen Andria inaugurò in pompa magna a cavalcioni di una bicicletta la pista ciclabile più lunga del sud. Progettata male, nata male, gestita peggio tipico di noi gente del sud.
A tutto questo si aggiunga che il territorio su cui si dipana la suddetta pista ciclabile è un terra di nessuno in cui prospera prostituzione, abusivismo edilizio, immigrazione clandestina con un controllo della viabilità a cui dovrebbere essere preposte varie istituzioni comunali e statali quasi inesistente; basti vedere le decine di pali dell’illuminazione pubblica abbattuti nel tempo da automobilisti poco disciplinati e lasciati li distrutti a futura memoria. Cosa vogliamo maggiungere di più, niente.
non spendeteci più soldi che i ciclisti non la usano loro la vogliono asfaltata e poi non e larga abbastanza per viaggiare affiancati e parlare, preferiscono usare la strada intralciano sfortunati operai che vanno a lavorare 12 13 ore per gentilissimi imprenditori che i soldi per pagare gli operai non li tirano fuori ma i diecimila euro per una inutile bici li tirano subito fuori
Giusto per sapere, ma al di là di queste manifestazioni che lasciano il tempo che trovano, a quale tra i tanti enti spetterebbe il compito istituzionale di provvedere alla pulizia e fruibilità delle pista ciclabile ? Oppure si tratta di uno spazio extraterritoriale di uno stato estero ?