Le divisioni che fino ad oggi si sono registrate tra gli amministratori dei comuni coinvolti preoccupa enormemente il sindacato.
“Lo stato di incertezza nella definizione giuridica del sotto ambito – ha dichiarato Buono – compromette la programmazione e quindi la possibilità di attingere alle cospicue risorse europee messe a disposizione per gli anziani e per l’infanzia ma soprattutto il loro utilizzo. Sarebbe un vero delitto non attivare i servizi e restituire i fondi“.
Un’attenzione la Cisl la volge anche alla gestione dell’ambito S1. “Siamo fortemente critici nei confronti della gestione dei servizi – ha continuato Buono – in quanto assistiamo a troppi provvedimenti anomali che riguardano affidamenti di servizi per un periodo molto limitato e che, nell’imminenza della scadenza contrattuale vengono puntualmente prorogati. Segnaleremo alla Corte dei Conti le maggiori spese sostenute dall’ambito a seguito dei decreti ingiuntivi emessi per debiti contratti verso società che forniscono servizi socio-assistenziali”. Infine l’appello di Buono. “Confidiamo nel senso di responsabilità dei Sindaci affinché mettano da parte la difesa di interessi comunali e facciano prevalere quelli dei cittadini più deboli che possono vedere compromessi la continuità dei servizi. E’ chiaro che se dovesse continuare questo stato di cose sarebbe urgente un intervento della Regione anche attraverso la nomina di un commissario ad acta“.