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Addio a don Luigi Zoccola il prete amato da tutti

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E’ il giorno dell’addio a don Luigi Zoccola uno sacerdoti più conosciuti ed amati di Salerno scomparso a 70 anni all’alba del 21 settembre il giorno in cui la città celebra il suo Santo Patrono.  (Foto di Antonio D’Agostino). I funerali oggi pomeriggio alle ore (16) nella Chiesa di San Giovanni a Pezzano di San Cipriano Picentino (paese natìo del parroco). Ci saranno il fratello Roberto, la sorella Giovanna, il cognato Antonio Bottiglieri, la cognata Annamaria Genovese e numerosi fedeli che da Torrione si recheranno nel centro dei monti Picentini.

Da quando si è diffusa la notizia della morte di don luigi lacrime e tristezza esternata da quanti lo conoscevano e lo apprezzavano.  Don Luigi per 39 anni è stato titolare della Chiesa di San Felice in Felline e Santa Maria delle Grazie a Torrione Alto. Aveva lasciato l’incarico nel 2013 e successivamente era stato alla guida della Cappella dell’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona per alleviare il dolore degli ammalati.

E’ stato sempre vicino alla gente, sempre pronto a dar una mano, e non solo morale, ai più bisognosi. Era il parroco di tutti e trattava tutti allo stesso modo e la sua scomparsa ha lasciato più di un fedele attonito per la grave perdita. Ieri il feretro è stato portato nella Chiesa di San Giovanni a Torrione Alto per l’ultimo saluto al suo “tempio” prima di ritornare a Pezzano di San Cipriano Picentino dove oggi sarà officiato il rito del funerale.

E sul gruppo Facebook “Tutti per don Luigi” sono tantissimi i messaggi d’affetto per il sacerdote.  «Avevi voluto esserci solo per dirmi auguri Assuntina – dice Assunta  che venti giorni fa s’è sposata a San Felice in Felline – all’altare ti ho detto vi adoro Don Luigi e ora piango a dirotto. Ciao uomo buono. Grazie per avermi accompagnato nel rettangolo di gioco della mia vita».

«Tristezza infinita – aggiunge Wilma – anche se non vivo più a Salerno da anni, ho voluto che fosse lui a battezzare mio figlio e le sue parole ad una neo mamma non le dimenticherò mai». «Nessun parroco mi ha emozionata come lui con le sue parole», le fa eco Barbara Marrandino. Paolo Fox si rivolge direttamente a don Luigi: «Ti ho seguito dal primo giorno che sei arrivato a Torrione alto, ho mille ricordi di te insieme a noi, le messe, le confessioni cumulative, le vie Crucis a pasqua, le raccolte che ci facevi fare per i quartieri, il calcio la tua passione. Non potrò mai dimenticare le partite in cui giocavi centravanti con noi. Prima che un prete, sei stato il nostro migliore amico. Non eri un prete normale, ma eri oltre».

Ha invece il dispiacere di non averlo salutato per l’ultima volta l’avvocato Nicola G.: «Due giorni fa mi trovavo in ospedale e l’ho visto da lontano – ricorda – volevo avvicinarlo, ma non sonoriuscito a fermarlo. Resto con questo dispiacere. Ogni volta che lo incontrassi, mi diceva la sua gioia di aver celebrato il mio matrimonio lo scorso anno. Con don Luigi sono cresciuto.Ho perso un punto di riferimento, una persona cara».

«Uno dei pochi, se non l’unico professore di cui ho avuto sempre un’enorme stima – ricorda Giovanni  – alle scuole medie ci portava a giocare a pallone a San Cipriano».

Molti lo ricordano alla guida della Dz Picenia, la squadra di calcio di Filetta di San Cipriano Picentino, allenata dal fratello Mimmo. Don Luigi amava snellire la liturgia, celebrando messe quanto mai brevi, per dare magari più spazio all’omelia, sempre mirata ai fedeli che aveva dinanzi. In particolare la sua chiesa di San Felice ha rappresentato un punto di riferimento non solo per i fedeli del quartiere ma anche per quanti “lontani” cercavano una chiesa pronta a spalancare le sue porte ai non praticanti. Don Luigi considerava San Felice un piccolo gioiello e non a torto, trattandosi di uno dei luoghi sacri più antichi di Salerno.

(Foto Antonio D’Agostino nel gruppo facebook Sei di Torrione se…)

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