“Dispiace per le singole persone, ma non abbiamo altri modi per difendere le istituzioni, la dignità dei cittadini, la tradizione dei salernitani. E’ l’unico modo che abbiamo per far capire che il senso delle istituzioni deve essere più alto dei sentimenti dei singoli. Le scelte personali vanno rispettate, così come vanno rispettate le sensibilità religiose di tutti, ma ieri si è andato ben oltre!
Il sindaco ed il presidente della provincia avevano tutto il diritto di non intervenire e di dedicarsi ad altre incombenze (cosi come non sono intervenuti quasi tutti gli assessori ed i consiglieri comunali), ma l’istituzione Comune e l’istituzione Provincia non potevano mancare. Non potevano non esserci i Gonfaloni e la fascia tricolore, non poteva non esserci la rappresentanza ufficiale della città di Salerno alla festività del proprio Santo Patrono. Il buon senso ci dice che ieri c’è stata un’omissione grave. E’ triste, ma saremmo costretti ad individuare le norme che il buon senso ci dice essere state violate, abbiamo iniziato a farlo.
Di certo il sindaco rappresenta il comune (TUEL art. 50, comma 2); di certo il Comune rappresenta la comunità (Art. 3, Statuto del comune di Salerno); di certo il Comune ha tra le proprie finalità quella di “assicurare la conservazione e la promozione dei valori culturali, sociali, economici, ambientali e paesaggistici che costituiscono il patrimonio di storia e di tradizione della Città, al fine di esprimerne l’identità originaria ed i caratteri distintivi. (art. 1 Statuto Comunale); di certo nelle cerimonie nazionali come in quelle territoriali (art. 2 comma 1 lett. B, DPCM 14/4/2006) esiste l’istituto della rappresentanza protocollare (art 14 comma 1, DPCM 14/4/2006) con conferimento di delega ad altra autorità appartenente alla stessa istituzione. Il combinato disposto delle sole norme citate sembrano far emergere l’evidente omissione ma abbiamo chiesto ai legali di effettuare ulteriori verifiche con particolare riferimento all’eventuale esistenza di specifica regolamentazione comunale non disponibile sul sito”.
Raffaele Adinolfi, coordinatore regionale Popolo della Famiglia