In seguito, la presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero dell’Interno, dell’Economia e delle Finanze hanno presentato ricorso.
Il Presidente del Consiglio di Stato, il 14 settembre scorso, ha deciso l’accoglimento della richiesta cautelativa di sospensione degli effetti della precedente sentenza del TAR, rinviando la trattazione collegiale all’udienza del 13 ottobre 2016.
Nel frattempo, il Ministero dell’Interno ha emanato la circolare alle Questure che ripristina il versamento delle somme precedenti la sentenza del TAR.
Insomma, i migranti devono continuare a pagare l’odiosa tassa che va da euro 80 a 200.
È evidente che l’atteggiamento tenuto dal Governo italiano su questo tema continua ad essere discriminatorio e vessatorio nei confronti dei cittadini migranti che lavorano e soggiornano regolarmente nel nostro paese, con l’aggravante che lo stesso Governo ignora completamente le decisioni emesse dagli organi giurisdizionali nazionali ed europei.
Questa situazione di indeterminatezza coinvolge sia i migranti che il personale delle Questure ai quali si chiede un lavoro straordinario e senza prospettive per l’immediato futuro.
Invitiamo i migranti, che possono, di attendere l’esito dell’udienza del 13 ottobre che deciderà della validità della sospensiva, consigliamo di non versare oggi somme che, con maggiore difficoltà, potranno vedersi restituire e che dopo il 13 ottobre potrebbero non essere pretese se la sospensiva sarà revocata.
Lo scrive in una nota Anselmo Botte della Cgil Salerno