«Abbiamo accolto con favore il numero di posti letto e la conferma dell’impegno di attivare un primo soccorso pediatrico, insieme con il polo cardiologico che necessita solo di rinforzare il personale, per garantire la sua piena efficienza – commenta il sindaco di Eboli, Massimo Cariello -.
Abbiamo accolto con soddisfazione anche l’ipotesi di un’unica direzione funzionale tra gli ospedali di Eboli e di Battipaglia, che di fatto sono due plessi di un unico polo. Sappiamo che il direttore Giordano conosce bene le necessità dei territorio e la macchina della sanità pubblica, siamo certi che saprà accogliere le indicazioni utili per garantire assistenza alle popolazioni.
Ma più di ogni altra cosa ci conforta la sua capacità di affrontare in maniera razionale i temi della sanità, come ha dimostrato nel corso della sua esperienza professionale di alto livello. Non c’è alcuna spinta campanilistica, ma se la raggiungibilità di un ospedale viene presa in considerazione quale criterio indispensabile, è giusto garantire facile accesso ai cittadini che hanno bisogno delle cure ospedaliere. In ogni caso, credo che i tempi siano maturi affinché gli ospedali di Eboli e Battipaglia, insieme, ragionino in termini di riconoscimento di DEA di II livello».
Accanto a reparti e nuove previsioni, rimane sul tappeto la partita dei servizi, alla quale ha dedicato impegno, da tempo, il presidente del consiglio comunale, Fausto Vecchio. «Premesso che per la prima volta siamo di fronte ad un atto aziendale che ci conforta e ci da speranze positive, vorrei però evidenziare che la perdita dell’immunopatologia renale equivarrebbe, con i dovuti distinguo, a privare la cardiologia dell’emodinamica – spiega il presidente Vecchio -.
Immaginare la cancellazione di questo servizio sarebbe controproducente per l’efficienza delle prestazioni sanitarie e per la prevenzione, oltre che per la diagnosi delle patologie. Da tempo abbiamo anche sollecitato l’individuazione del servizio di radiologia ospedaliero di Eboli come struttura complessa, vista la sua importanza sul territorio e nel panorama delle reti ospedalieri.
Inoltre, crediamo che sia necessario razionalizzare l’offerta stessa, guardando a quei riferimenti che già esistono, come nel caso nella neurologia, che costituisce già un polo per l’ictus e che operando con la presenza dell’emodinamica garantirebbe un importante avamposto di intervento, anche per diverse patologie che nel nostro spedale già vengono curate. Pertanto chiediamo che il direttore generale, persona sempre attenta e capace di mediare tra l’imposizione dei numeri alle esigenze dei territori, tenga conto di queste nostre osservazioni».