IL FATTO Il giovane venne fermato nel 2012 dai Carabinieri alla guida del proprio scooter e condotto presso il presidio ospedaliero di Castiglione per gli accertamenti di rito, risultando positivo alle analisi delle urine. Sottoposto al relativo procedimento penale era stato dapprima condannato in primo grado e adesso assolto con formula piena, per l’accoglimento delle argomentazioni difensive (le motivazioni entro i prossimi 90 giorni). Il legale del giovane, l’avvocato Luigi D’Uva, ha evidenziato come non sia sufficiente provare che l’imputato abbia potuto assumere sostanze stupefacenti ma che occorre dimostrare che fosse alla guidava in stato di alterazione psico-fisica causata proprio dall’ultima assunzione.
In caso di controlli stradali è un diritto dell’accertato scegliere di essere sottoposto al test del sangue piuttosto che a quello delle urine. La legge italiana sanziona chi guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti e non una precedente assunzione. Solo attraverso le analisi del sangue è possibile stabilire la reale concentrazione dei principi attivi che determinano gli effetti stupefacenti. Nel caso della cannabis i metaboliti passivi residui restano nelle urine fino a un mese e mezzo dall’ultima assunzione, mentre il THC attivo nel sangue resta mediamente fino da 12 a 27 ore, a seconda del dosaggio dell’ultima assunzione.
Fonte IlVescovado.it