Di soli mille euro fu, invece, il bottino della rapina ai danni della pizzeria La Basculla il 6 gennaio 2013 da tre uomini armati del solito fucile a canne mozze. Fu di 15mila euro, infine, il colpo organizzato alla sala scommesse Eurobet il 5 dicembre 2013. Oltre allo stesso fucile a canne mozze, fu anche un’Alfa Romeo nera a mettere sulle tracce dei rapinatori i carabinieri. Ad imprimere una svolta alle indagini, avviate dopo il colpo al centro scommesse di Pontecagnano, fu la perquisizione all’abitazione di Giuseppe Pane, secondo l’accusa autista e basista del gruppo, che fu trovato in possesso della chiave dell’ Alfa, delle armi, di passamontagna, guanti e giubbini utilizzati per i colpi. Promotori ed organizzatori del sodalizio criminale dedito principalmente alle rapine, secondo l’accusa, oltre a Biagio Petolicchio e Giuseppe Pane, furono Mario Trovato, Giovanni Noschese e Alessandro Caccavalle.
DROGA ED ARMI PER I 28 ARRESTATI. All’appello manca solo Giovanni Calò, napoletano, irreperibile da tempo, fornitore di uno dei gruppi di spacciatori sgominati all’alba di ieri dai carabinieri della Compagnia di Battipaglia. Gli uomini dal capitano Erich Fasolino, stamattina hanno arrestato un 35enne polacco, non rintracciato ieri. Lo straniero, tra i responsabili dello spaccio di droga nel quartiere Pastena a Salerno, è stato fermato in via medaglie d’0ro. Sale a 28 il numero delle persone arrestate. Sessantadue le misure restrittive eseguite. 153 gli indagati a piede libero.
L’operazione Italo, coordinata dalla Dda, ha consentito ai carabinieri di sgominare quattro gruppi criminali. Uno di questi specializzato nelle rapine, gli altri nello spaccio di droga tra Pontecagnano, Giffoni Valle Piana e Salerno, quartiere Pastena. Partendo da una rapina messa a segno a Pontecagnano nel dicembre 2012, i carabinieri hanno tracciato caratteristiche ed azione criminale delle associazioni, arrivando all’arresto non solo dei rapinatori ma anche dei promotori, finanziatori, fornitori, cassieri, referenti di zona ed organizzatori dello spaccio.
«Un lavoro di indagine fatto in modo certosino, che con metodi tradizionali ha consentito di raggiungere un ottimo risultato» ha detto ieri in conferenza stampa il colonnello Antonino Neosi, comandante provinciale dei carabinieri, complimentandosi con i suoi uomini. Contestualmente al provvedimento restrittivo, ieri mattina, sono state effettuate 35 perquisizioni nei confronti di altrettante persone non colpite da misura cautelare ma indagate. Sei sono state arrestate in flagranza di reato, quattro per detenzione ai fini di spaccio di droga, due per detenzione abusiva di armi. Un risultato che potrebbe aprire nuovi fronti investigativi.
Fonte LIRATV