E’ qui che inizia la parabola ascendente di Odjer. Da allora il centrocampista di Accra è diventato un attore protagonista e, soprattutto nel girone di ritorno del precedente torneo, il suo contributo si è rivelato preziosissimo. Da piacevole sorpresa a punto di riferimento del centrocampo della Salernitana, Moses Odjer è la scommessa vincente della società granata che, non a caso, al termine della passata stagione ha immediatamente riscattato il suo prestito dal Catania. Il destino ha messo di nuovo sulla strada del mediano ghanese l’allenatore che per primo gli ha offerto la chance di esordire nel campionato italiano.
Nella serie B 2014/2015 disputato con gli etnei fu infatti Sannino a dargli fiducia e a farlo debuttare in cadetteria nel corso della partita esterna con la Ternana. Nella Salernitana il tecnico di Ottaviano ha di certo ritrovato un Odjer più maturo, nonostante sia ancora giovanissimo, e non ha esitato a consegnargli le redini del centrocampo granata. Pur muovendosi con l’esperienza e il “mestiere” di giocatori con una carriera ben più lunga alle spalle, il giocatore africano resta pur sempre un under, l’unico superstite della batteria di giovani talenti approdati lo scorso anno. Nella Salernitana ha ormai trovato la sua dimensione. Il lottatore ghanese non si tira mai indietro ed ormai si candida a diventare uno dei protagonisti principali della stagione 2016/2017
Odjer è un vero fuoriclasse, uno dei pochi instancabili in campo che suda sette camice. Non sta mai fermo ed è la mente e il motore perpetuo del gioco. Appena la squadra riuscirà a trovare finalmente il suo equilibrio, Odjer diventerà la pedina più preziosa. Nella maggior parte delle partite viste finora, è sempre lui tra i migliori in campo. Claudio da Pagani.
Non ho capito perchè parte della stampa locale sportiva è prevenuta nei confronti di Odjer con voti in “pagella” sempre che rasentano la sufficienza. Credo che il ghanese anche nelle partite perse sia stato uno dei pochi a salvarsi e meritare per le sue generose prestazioni sempre e comunque almeno la sufficienza piena. Vederlo giocare è sempre un piacere per la grinta, la determinazione, la gestione della palla, la semplicità e l’efficacia delle sue giocate e i numerosi recuperi che effettua a copertura di alcuni compagni che si specchiano in inutili dribling o passaggi sbagliati a centrocampo. E’ davvero una delle poche belle realtà di quest’anno. Quando manca la sua assenza si sente eccome!!!