Al termine di 5 mesi di indagini (svolte nell’ambito dell’operazione convenzionalmente denominata “mal comune”) sono state ricostruite le condotte illecite dei pubblici dipendenti che, in orario di servizio, dopo aver registrato la propria presenza, si allontanavano in modo sistematico e pressochè quotidiano dal posto di lavoro per fare acquisti presso esercizi commerciali, dedicarsi a faccende personali (come, ad esempio, per riparare la propria bicicletta) e per fare passeggiate lunghissime (fino al santuario della vicina cittadina di Pompei).
Centinaia di ore lavorative sono state falsamente attestate dai dipendenti come effettuate e quindi pagate dall’Ente pubblico per prestazioni in realtà mai svolte. Alcuni agivano anche in accordo tra loro, scambiandosi reciprocamente il “favore” della timbratura del cartellino, consentendo così ai colleghi di arrivare in ritardo in ufficio ovvero, in alcuni casi, di non presentarsi proprio per nulla sul posto di lavoro. A seguito di pedinamenti, videoregistrazioni e grazie a telecamere nascoste sono stati rilevati gli spostamenti e le attività dei pubblici dipendenti (tra i quali anche 2 agenti della locale Polizia Municipale) nonché le false timbrature dei cartellini di presenza.
A conclusione delle indagini delle Fiamme Gialle, coordinate dal Procuratore della Repubblica di Nocera Inferiore, Dottor Amedeo Sessa, il Giudice per le Indagini Preliminari ha emesso 10 ordinanze per altrettanti soggetti, tutti accusati di truffa ai danni dello Stato e false attestazioni.
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