Se resti in silenzio, ed ascolti,
ritorna
una parola
un grido
un dolore
il gesto di qualcosa di sospeso
che prende la forma di un respiro vissuto o appena attraversato.
A Cinzia che scritto e mi ha inviato
il suo respiro
che io poso qui col mio “grazie”
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FIORE RECISO
Ecco, un fiore che ha svelato
i suoi petali vellutati
dai colori appariscenti
Il profumo inebriante
Ma un giorno mesto
sotto il cruento peso
dei famelici giganti
“Ignoranza e Prepotenza”
fu di lor l’igordo pasto.
Un dolore lancinante,
un soffio vitale palpitante
e giù in quel cupo precipizio
al supplizio della meschinità umana.
Poi, nella notte senza rumore
uno strillo sordo,
un volo librato
e come un cappotto inanimato
ha lasciato la sua traccia sul selciato.
Il quartiere si è destato!
Cos’è stato? Cos’è stato?
Tutti fuori inebetiti:
“Poverino si è buttato!”
Fiori bianchi e palloncini,
stamattina non son mancati
finte lacrime ed emozioni,
la stessa meschinità
ce le ha regalate
Scuotiamoci in un moto
e con piglio deciso,
facciamo in modo
che di questo fiore reciso
non rimanga solo inutile sacrificio.
Cinzia Nazaro.
Fatima Mutarelli
Mail: valelapennasi@gmail.com
Fb: Fatima Mutarelli (ragazza alla finestra)