Riduzione drastica dell’orario di lavoro, tanto del full time (ridotto del 50%) quanto del part time (in calo del 20-30%); declassamento di livelli di inquadramento (2 o 3 livelli a lavoratore); flessibilità selvaggia; abolizione dell’integrazione di cassa.
«Ci hanno detto che solo in questo modo si può evitare la chiusura ma si tratta di proposte assolutamente inaccettabili – commenta il Segretario Regionale della Cisal Terziario, Giovanni Giudice – Non soltanto ledono tutti i diritti acquisiti dai lavoratori ma anche quella che è la loro dignità. Si tratta di proposte che non possono essere assolutamente accettate e quella di domenica è soltanto la prima risposta a questo atteggiamento dell’azienda».
«Per quanto ci riguarda – commenta ancora il numero uno della Cisal Terziario salernitana – abbiamo risposto in maniera forte ad una loro forte provocazione. Intendiamo proseguire su questa strada, soprattutto se la società mostrerà di non voler tendere la mano ai dipendenti».
Il prossimo incontro è previsto per il 25 ottobre.
Ufficio Stampa Giovanni Giudice Segretario Regionale Cisal Terziario – 3474025435