Crolla il raccolto di castagne nel 2016 per la strage che si è verificata in Campania, la prima regione produttrice, dove si prevede un taglio fino al 90%, ma cali sono segnalati in tutto il meridione mentre una leggera ripresa dei raccolti si stima al nord, pero’ con alcune zone critiche a causa della siccità. E’ quanto emerge da una indagine della Coldiretti in occasione dell’avvio della raccolta, con una situazione disomogenea che fotografa una inversione di tendenza. ”Il crollo si verifica infatti – sottolinea la Coldiretti – dopo la leggera ripresa dello scorso anno rispetto al 2014 che aveva fatto segnare il minimo storico dall’Unità di Italia, per effetto degli attacchi del cinipide, il parassita cinese che fa seccare gli alberi ed ha provocato nei boschi italiani una vera strage. Mentre al nord la lotta al cinipide sta producendo risultati soddisfacenti al centro-sud all’andamento climatico non ottimale si è aggiunta la recrudescenza dei danni del cinipide, arrivato in queste aree più recentemente e non ancora debellato. L’attività di lotta al cinipide attraverso i lanci del suo nemico naturale, il parassitoide Torymus sinensis, ha dato risultati positivi nei castagneti delle regioni del nord, dove il cinipide è presente da anni e più precocemente è partita la lotta, mentre al centro ed al sud il cinipide è comparso successivamente e l’azione di contrasto al parassita è ancora in pieno svolgimento”.