Qualche settimana fa, in un alberghetto al confine tra Scafati e il vesuviano, la moglie di un consigliere di maggioranza trova il marito con l’amica del cuore. La storia è resa nota, in senso vago, da un altro consigliere di maggioranza che guarda caso, pare essere conoscente della terza incomoda. Si vocifera che il protagonista possa essere un noto esponente di maggioranza, uno dei più attivi degli ultimi tempi, ma la circostanza non ottiene riscontro.
I dettagli della tresca, raccontano i consiglieri di maggioranza, li conosce solo uno di loro, ma questi giura di non poter rivelare il nome. Non solo, è anche la stessa persona che guarda caso, conosce l’amante del collega consigliere comunale. Il “fine dicitore”, che ufficialmente nega tutto, è conosciuto per essere persona culturalmente preparata, fisico prestante, sportivo, e perché no, probabilmente tra i più “appetibili” dell’intera Assise pubblica.
Metropolis fornisce ulteriori piccanti dettagli della vicenda. Lui è un noto professionista scafatese con la passione per la politica, consigliere comunale e fedelissimo di Pasquale Aliberti. Su di lei invece si sa molto poco, se non che ha deciso di tradire il marito poiché stregata dagli occhi dell’avvenente esponente del centrodestra locale. I due, secondo i ben informati, dopo un primo scambio di battute, si sarebbero lasciati andare a un’appassionante storia d’amore da tenere segreta a tutti i costi.
Entrambi, infatti, sono sposati e, d’intesa, avevano deciso di tenere nascosta la relazione. Ma gli incontri tra i due da sporadici sono diventati sempre più frequenti. Per questo la loro presenza, in più di un’occasione, non è passata inosservata nella zona di via Panoramica, a Boscoreale. Lontani da occhi indiscreti si sono lasciati andare a passionali effusioni.
Tutto sembrava girare nel verso giusto fino a quando non sono stati beccati. Sempre voci di corridoio dicono che a scoprire la liaison d’amore sia stato proprio un altro esponente politico, sempre in quota maggioranza, che avrebbe immediatamente riconosciuto l’uomo che siede tra i banchi del consiglio comunale scafatese. Una scoperta che l’avrebbe mandato su tutte le furie, tanto da ritenere opportuno di avvisare il marito della donna protagonista del tradimento. Così è stato proprio il coniuge di lei a scoprirli, in un affittacamere di via Panoramica, sempre a Boscoreale.
Il consigliere fedigrafo ci ha messo poco per risalire all’autore della soffiata, scoprendo che si trattava di un suo alleato politico. Una vicenda venuta a galla proprio a ridosso dell’ultima riunione dei capigruppo in Comune, che ora fa temere per le sorti della maggioranza. Così il primo cittadino, da giorni, starebbe vestendo i panni del mediatore. L’obiettivo è far tornare sulla retta via l’alleato, facendo vincere i valori della famiglia per cui si batte quotidianamente come primo cittadino.
Per il momento i primi colloqui, anche con i genitori dell’alleato autore della scappatella, non avrebbero sortito gli effetti desiderati. Quello che per adesso appare davvero molto sicuro è che la vicenda ha già sbarcato le ricevitorie del Lotto della città dell’Agro. D’altronde il terno secco da giocare, sulla ruota di Napoli, è già servito: 17 (il tradimento), 40 (il politico) e 13 (gli amanti).
che orrore non sapevo che il governatore della campania si sposasse con un uomo, pensavo che preferiva le belle donne come me, mi devo rassegnare non ci sono più gli uomini di una volta, a parte gli scafatesi, i love scafati.
Orrendo sia l’articolo che vìola ogni elementare forma di privacy, che il commento di Formisano, che giudica un’intera città sulla base di un articolo scritto da un suo compaesano. Non capisco per quale motivo nel mondo giornalistico, l’autore di un furto o di una rapina è sempre protetto dall’anonimato (solitamente si scrivono solo le iniziali per evitare rivalse personali e giudiziarie), mentre quando si tratta di professionisti alle prese con situazioni private, vengono diffuse tutte le generalità, lasciandoli in balia della gogna mediatica. Proviamo a fare il contrario. Diffondiamo le generalità dei delinquenti (nome, cognome, età, provenienza e tipo di condanna), ma difendiamo la privacy in quelle situazioni che si possono verificare in qualsiasi famiglia (state tranquilli, anche in quella di coloro che si divertono a commentare questi articoli), e che non comportano danni alla collettività.
Ma a nuje che ce ne fotte?