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Le acrobazie di Sannino per mantenere gli ‘equilibri’

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“Equilibrio” rimane la parola chiave di quest’avvio di campionato della Salernitana. Quello in campo pare che i granata lo abbiano finalmente trovato. Adesso occorrerebbe mantenerlo pure negli spogliatoi. La gestione del gruppo è un altro arduo compito che spetta all’allenatore, chiamato a non generare squilibri anche fuori dal rettangolo verde. La nota positiva, da non sottovalutare, è che la Salernitana di Sannino, nelle ultime due apparizioni in particolare, contro il Benevento e a Brescia, ha trovato l’assetto tattico in grado di garantire quegli equilibri a lungo cercati, ma poi trovati solo quando la squadra ha finito per sacrificare una punta.



Coda, Donnarumma e Rosina contemporaneamente in campo rappresentano un lusso che questa squadra non può ancora permettersi, se non in determinate occasioni. Il tecnico ha avuto il coraggio di fare scelte che potevano apparire scomode, ma che sostanzialmente hanno generato effetti positivi. Tornare indietro adesso non pare opportuno. La Salernitana ha trovato la strada giusta e non può far altro che continuare a percorrerla, fin quando lo si riterrà necessario. Per evitare però che l’equilibrio trovato in campo non venga minato da malcontenti e mal di pancia vari, interni allo spogliatoio, occorrerebbe ricercare quell’armonia anche fuori dal rettangolo verde.

Del resto, Sannino ha dimostrato già nelle prime giornate di campionato di essere un tecnico attento e, quando ne ha avuta occasione, ha concesso chances e minuti a chi aveva trovato, nelle prime battute di campionato, poco spazio. La Salernitana ha un potenziale offensivo da fare invidia anche a squadre da vertice, per cui non è detto che il sacrificio iniziale debba comportare necessariamente un’esclusione totale dalla partita. Mischiare le carte ora consentirebbe di evitare implosioni e inutili grattacapi in seguito. Prevenire è sempre meglio che curare.

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