Per fare ciò la Salernitana, col nuovo assetto tattico, in grado di risultare coperta in difesa ed efficace in attacco (con le ripartenze ma non solo, visto che i granata stanno dando vita a trame di gioco interessanti) deve compiere un ulteriore salto di qualità. Da diversi punti di vista. Sannino ha chiesto ai suoi maggiore attenzione sulle palle inattive, laddove i granata hanno già incassato 4 reti (e la Virtus Entella ha diversi elementi bravi a farsi valere proprio sui calci piazzati, come testimonia il gol partita di Caputo contro il Benevento). Non è un problema solo dei difensori, non è una questione di singoli, ma di attenzione e, vista la carambola che ha regalato il gol a Bisoli, anche un po’ di fortuna.
Il dato innegabile è che, negli ultimi tempi, la Salernitana sta disputando degli ottimi primi tempi, ai quali fanno da contraltare dei secondi tempi non all’altezza. Segno che la condizione fisica del gruppo ancora non permette alla Salernitana di giocare a certi livelli con continuità. E, terzo aspetto ad esso collegato, anche nella gestione dei cambi probabilmente si può fare qualcosa di meglio. Sannino deve continuare a far sentire tutti importanti, perchè solo in questo modo riuscirà a tenere in pugno la situazione (anche nei momenti di difficoltà che in una stagione così lunga non mancheranno) e, da questo punto di vista, la presenza in rosa di giocatori d’esperienza e forti caratterialmente può essere d’aiuto al tecnico di Ottaviano.
Contro la Virtus Entella, che scende in campo con un 4-3-1-2 molto propositivo (ma che concede pure parecchio agli avversari), la Salernitana dovrebbe opporre il nuovo modulo, che è piaciuto sia nel derby che a Brescia, un modulo richiede grande sacrificio da parte di tutti i giocatori di movimento. Per quanto riguarda le scelte di formazione, non bisogna dimenticare che la Salernitana giocherà tre gare in sette giorni, motivo per cui Sannino potrebbe far ruotare gli elementi della rosa, ma sabato la formazione base non dovrebbe discostarsi più di tanto da quella vista al Rigamonti (con Odjer al posto dello squalificato Busellato). Donnarumma rischia così la terza panchina consecutiva, ma per lui (come per altri) ci sarà spazio (sia a gara in corso, che nelle partite successive).
Dopo un goal fatto non dobbiamo fermarci e difendere come dei miracolati che non possono fare altro. Nè in casa né in trasferta. Il gioco ce l’abbiamo, senza squilibri, ma dobbiamo essere consapevoli di noi stessi. Non fermarsi finchè il risultato è al sicuro. A certi livelli la chiamano “mentalità vincente”.