Altrimenti vai in un’altra categoria”: questa, secondo il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, dev’essere l’impostazione per la riforma dei campionato. “Se non passa questa tesi, c’è il declino del sistema – ha detto Tavecchio durante il Forum Sport e Business del “Sole 24 Ore” – Non possiamo permetterci 102 squadre professionistiche.
Sono il doppio che in altri Paesi. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi su crescita e sostenibilità, ma non si parla di qualità: è quella che fa crescere il mercato”.
Finalmente. Il calcio italiano negli ultimi 10 anni è caduto nel baratro che ha portato a un declassamento dell’intero sistema, negli ultimi 10 anni i club italiani in Europa hanno solo fatto brutte figure grazie alla presenza di club meno blasonati con Udinese,Fiorentina,Chievo che hanno soffiato la partecipazione alla Champions a squadre molto più importanti e plurivincenti come Milan,Inter,Juventus con il risultato di farle indebitare e quindi di non potergli più permettere di reggere le spese e fare nuovi acquisti. Negli ultimi 10 anni abbiamo assistito alla presenza di club in serie A senza uno stadio di proprietà a norma e nemmeno che giocassero le partite casalinghe nella propria città basti ricordare il Carpi giocare a Modena, il Crotone giocare a Pescara, il Sassuolo giocare a Reggio Emilia e come non dimenticare il Cagliari nel 2012 giocare le partite casalinghe a Trieste di cui molti ricorderanno l’ultima giornata del campionato Cagliari-Juventus a Trieste, si fosse giocata a Cagliari forse la Juve non avrebbe vinto facilmente e conquistato lo scudetto (non dimenticatevi il gol non assegnato a Muntari in Milan-Juventus di quella stagione).