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Tavecchio: «Riforma. Senza stadio, dirigenza, vivaio, incassi non si sta in Serie A»

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“Le riforme non possono più essere individuate come un fatto tecnocratico. Serve una specie di rating: se hai stadio, dirigenza, settore giovanile, capacità di indebitamento, incassi a breve compatibili, possibilità di fare mercato e impianto d’illuminazione, puoi giocare in Serie A.

Altrimenti vai in un’altra categoria”: questa, secondo il presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, dev’essere l’impostazione per la riforma dei campionato. “Se non passa questa tesi, c’è il declino del sistema – ha detto Tavecchio durante il Forum Sport e Business del “Sole 24 Ore” – Non possiamo permetterci 102 squadre professionistiche.

Sono il doppio che in altri Paesi. In questi anni abbiamo sentito tanti discorsi su crescita e sostenibilità, ma non si parla di qualità: è quella che fa crescere il mercato”.

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