Non vedo che amore c’è a lasciare indifferente una persona che. Fino al giorno prima chiamavo sorella. Non trovandomi più bene in questo gruppo religioso e venuto a mancare ciò che all’inizio avevo trovato. Sono dispiaciuta ma purtroppo non sono più Testmone di Geova”. A scriverlo sul suo profilo facebook qualche giorno fa Grazia Di Nicola di Colliano piccolo centro del’Alto Sele. La donna è stata cacciata dal gruppo religioso dopo essere stata sottoposta a una trasfusione. La storia è stata ripresa questa mattina dal quotidiano la Città che ha rilanciato il post della donna.
La donna, sposata con un cattolico e madre di quattro figli (di cui tre battezzati come testimoni di Geova e uno cattolico) era ricoverata in una clinica di Salerno. Le complicazioni di un intervento chirurgico avevano determinato una emorragia interna. Una emergenza che poteva essere arginata solo con una trasfusione di sangue per salvarle la vita. Per i testimoni di Geova, però, accettare una trasfusione di sangue significa commettere un grave peccato nei confronti di Dio.
La donna alla fine ha accettato la trasfusione, non senza i sensi di colpa per la sua famiglia ed i suoi bambini «Dovevo vivere, soprattutto per i miei bambini e la mia famiglia». Nei mesi seguenti, sono iniziati i problemi con il gruppo che mi ha “disassociata”. Dopo un lungo percorso di pentimento e di studio, ho quindi chiesto la riammissione, che mi è stata però rifiutata.
Ero alla ricerca di Dio, credevo con tutto il cuore di averlo trovato!!!
Mi sono battezzata testimone di Geova.
Oggi dopo sette mesi che nessuno mi rivolge più un saluto, perché disassociata, dopo aver preso la trasfusione di sangue.
Mi sono trovata tra la vita e la morte, in quel momento ho deciso di continuare a vivere per i miei quattro figli, mio marito. I miei genitori, mia suocera e quanti mi vogliono davvero bene.
Oggi 9 Ottobre ho capito che quello che credevo amore fraterno nei testimoni di Geova non esiste.
Gesù disse amate il prossimo come te stesso.
Non vedo che amore c’è a lasciare indifferente una persona che. Fino al giorno prima chiamavo SORELLA.
NON TROVANDOMI PIÙ BENE IN QUESTO GRUPPO RELIGIOSO E VENUTO A MANCARE CIÒ CHE ALL’INIZIO AVEVO TROVATO.
SONO DISPIACIUTA MA PURTROPPO NON SONO più
TESTMONE DI GEOVA