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E Montalbano ‘spinge’ il Sud della Sicilia

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Come costruire e sostenere un modello di successo nell’ambito della competizione dei territori in relazione alla captazione di flussi turistici sempre più diversificati ed internazionalizzati? Il Censis ha analizzato ed illustrato il caso dell’area Iblea nel Sud della Sicilia, un caso che vale la pena di conoscere soprattutto per i riferimenti operativi che offre a tante altre aree del Mezzogiorno in grave ritardo dal punto di vista della crescita degli arrivi e delle presenze di visitatori soprattutto dall’estero.

L’area Iblea in Sicilia.

“Il Sud della Sicilia, e in particolare l’area Iblea (Ragusa, Modica, Scicli, ecc.) – si legge in una nota del Censis – è protagonista negli ultimi anni di un fenomeno di progressiva scoperta da parte di un’utenza nazionale e internazionale. Il turismo si sta rivelando sempre di più una fondamentale risorsa per l’economia di questo territorio, che ha enormi potenzialità.

Lo scorso anno nella sola provincia di Ragusa si sono registrati circa 220mila arrivi (+15% rispetto al 2010) e 850mila presenze (+16%), per una permanenza media pari a 3,9 giorni. Dietro ai valori medi si segnala un vero e proprio boom della clientela internazionale: tra il 2010 e il 2015 gli arrivi degli stranieri sono cresciuti del 60% e le presenze turistiche di quasi il 59%. Di contro, i dati relativi alla clientela italiana sono in calo: -2% gli arrivi, -7% le presenze. Di conseguenza, la quota del turismo internazionale è passata in soli cinque anni dal 35% al 48% del totale”.

“Un dato, quello relativo agli stranieri – evidenzia il Censis – che potrebbe ulteriormente crescere nei prossimi anni, visto che oggi il Mezzogiorno italiano gode di una straordinaria opportunità legata alla fase internazionale. In questo contesto, è di grande rilevanza l’accordo che il Distretto Turistico degli Iblei ha chiuso con Thomas Cook Group, uno dei più importanti tour operator del mondo, per la scelta della destinazione Ragusa con charter su Comiso. Un’opportunità straordinaria, anche in termini occupazionali, per un territorio che in questa fase soffre della crisi del comparto agricolo”.

I fattori di successo. Il “traino” del Commissario Montalbano.

“Fino a vent’anni fa meno noto di altre mete classiche della Sicilia a causa del suo posizionamento periferico – analizza il Censis – questo territorio deve il recente successo al concorso di fattori esterni e interni. La sua notorietà è cresciuta enormemente per merito della fiction televisiva del Commissario Montalbano, basata sui romanzi di Andrea Camilleri e in onda sulla Rai dal 1999. Le location della fiction tv girata in gran parte nel Ragusano sono diventate meta di numerosi cine-turisti che desiderano visitare i luoghi scelti per le ambientazioni. Il fenomeno ha ormai carattere internazionale, dato che la serie tv Montalbano è stata trasmessa in una ventina di Paesi, tra i quali Regno Unito, Francia, Germania, Russia e Stati Uniti.

Il caso di Montalbano dimostra come il cinema e la televisione possano diventare un potente strumento di marketing territoriale. L’altro straordinario fattore di promozione esterna è stato l’inserimento nel 2002 da parte dell’Unesco delle città barocche del Sud-Est della Sicilia (tra le quali Caltagirone, Modica, Noto, Palazzolo Acreide, Ragusa e Scicli) nella lista dei Siti Patrimonio dell’Umanità.

Ma dietro la notorietà ci sono i fattori attrattivi del territorio: il mare e le sue coste, i centri storici e il patrimonio storico-artistico, l’enogastronomia e i prodotti tipici legati a un’agricoltura d’eccellenza. In questi anni la capacità ricettiva, estremamente variegata dal punto di vista tipologico, è cresciuta in termini quantitativi: oggi si contano 21mila posti letto (erano meno di 17mila nel 2010).

La Carta di Valorizzazione del Territorio.

E’ evidente che, però, si è lavorato in profondità dal punto di vista della creazione di un sistema territoriale finalizzato alla promozione delle opportunità di attrazione turistica.

“La crescita dell’offerta, specie di quella micro e non organizzata, non basta – spiega sempre il Censis – se non è accompagnata da un rafforzamento della qualità dei servizi e della capacità di orientare il turista nella scoperta delle risorse e delle attrattive del territorio.

Va in questa direzione l’impegno che vede protagonista il Distretto Turistico degli Iblei, che riunisce Enti Locali e operatori di un territorio vasto, fatto di ben 19 Comuni, tra cui Ragusa, Scicli, Vittoria e Modica. Oltre a essere impegnato nella promozione nazionale e internazionale del turismo ibleo (ad esempio attraverso la partecipazione a fiere come la Ttg di Rimini, che si è svolta dal 13 al 15 ottobre), il Distretto ha deciso di avviare un processo innovativo di cooperazione con tutti gli operatori dell’area vasta con la creazione di una Carta di Valorizzazione del Territorio.

La Carta consiste in una serie di standard di qualità dei servizi che gli operatori del territorio aderenti si impegnano a rispettare e a garantire al turista, in modo da riuscire, nei diversi ambiti dell’esperienza territoriale (dallo stabilimento balneare al museo, dal ristorante all’hotel) ad elevare il livello dell’offerta. I soggetti che decideranno volontariamente di aderire a questo processo e farsi certificare potranno fregiarsi di un marchio di qualità certificato che sarà garanzia per il turista e stimolo per il territorio”.

(Fonte: censis.it/14.10.2016)

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