Si è tenuto oggi alle ore 16 l’incontro convocato dalla sindaca Cecilia Francese in merito al riconoscimento di area di crisi industriale per la Piana del Sele. Un’occasione per coinvolgere i deputati nazionali e regionali con la partecipazione dei sindaci, dei sindacati e delle associazioni di categoria.
Intanto è stato organizzato per sabato 29 ottobre alle ore 11.30 il convegno sempre sull’area di crisi industriale con la partecipazione dei segretari generali dei sindacati, i sindaci del comprensorio, l’assessore regionale della Campania alle attività produttive Amedeo Lepore, il vicepresidente della Regione Campania Fulvio Bonavitacola, i rappresentanti di Confindustria e della Camera di Commercio e il deputato del Pd On. Gianluca Benamati componente della X Commissione Attività Produttive – Camera dei Deputati.
Al convegno sono invitatati a partecipare anche i deputati nazionali e regionali della provincia di Salerno, i consiglieri comunali di Battipaglia e gli imprenditori.
«L’importanza dell’iniziativa di oggi in cui esponenti delle istituzioni locali, rappresentanti della regione, parlamentari, esponenti del mondo della produzione, organizzazioni sindacali si riuniscono per un appuntamento così importante. Ragioniamo su una questione che ormai non è più rinviabile e che attiene al futuro stesso di quest’area: la Piana del Sele. Chiusura delle fabbriche storiche, centinaia di licenziamenti, ricorso massiccio agli ammortizzatori sociali. Le conseguenze sociali di questa devastazione economica sono da vero allarme sociale: caduta verticale del reddito delle famiglie, riduzione vertiginoso del tasso di natività, la migrazione dei nostri giovani. Insomma una situazione diventata davvero allarmante. Per questo non ha senso il decreto ministeriale pubblicato agli inizi di ottobre che tiene fuori Battipaglia ed altri comuni fuori dall’elenco dei sistemi locali che possono essere individuati dalla regione quali aree di crisi industriale; ma quella è una legge, i tempi per modificarla, benché non condividiamo i criteri di formazione di quell’elenco, non ci sono ecco perché la richiesta che viene rivolta alla Regione Campania è quella di accedere ad una deroga per consentire a tutta l’area del Sele, così come sostanzialmente fu fatto 3 anni (anche se sulla base di altra normativa) con l’agro nocerino-sarnese; la dichiarazione dell’area di crisi industriale può significare una proroga degli ammortizzatori sociali, ed evitare che la situazione sociale diventi assolutamente insostenibile, può significare la possibilità di accesso a finanziamenti soprattutto per infrastrutturare l’area e rendere più agevole gli investimenti ; nel frattempo a livello comunale abbiamo avviato un processo teso alla massima semplificazione e snellimento delle procedure per le imprese, abbiamo all’ordine del giorno in consiglio comunale una delibera di indirizzo tesa a definire che nella area industriale nostra è il comune che dà le indicazioni superando la gestione insopportabilmente burocratica dell’Asi. L’idea è quella di rendere questa una città normale, dove a chi chiede di investire devono essere date risposte certe in tempi certi. L’idea è di guardare all’area industriale Battipaglia/Eboli che rappresenta una delle più grandi del Sud Italia. Alle risposte per le imprese che vogliono investire nella zona seguiranno quelle per l’edilizia, con la rapida predisposizione del Puc tramite un ufficio di piano interno, e la gestione nella massima trasparenza di questo settore. Abbiamo ripreso, sempre con gli altri comuni della Piana un discorso sulla fascia costiera, colpevolmente lasciato fermo per dieci anni, abbiamo firmato un protocollo d’intesa proprio nei giorni scorsi. Ci avviamo a predisporre e dotarci, quindi, di nuovi strumenti di pianificazione del commercio, e rendere le nostre strade più sicure, più illuminate, più percorribili, più vive. Abbiamo intenzione di avviare un ragionamento di programmazione anche con il mondo dell’agricoltura, troppo spesso dimenticato dalle istituzioni locali, abbiamo già incontrato alcuni degli imprenditori agricoli della piana cogliendo la grandissima ricchezza che questo comparto rappresenta per la nostra economia. Dell’agricoltura terremo conto nel Puc e apriremo un terreno di confronto istituendo per la prima volta la commissione sull’agricoltura. La modifica statutaria che la prevede è stata già approntata e sarà in discussione quanto prima in consiglio comunale» dichiara la sindaca Cecilia Francese.
Rosario Rago (Confagricoltura): «Sono qui in rappresentanza di Andrea Prete presidente della Camera di Commercio che assicura la sua piena vicinanza a questa iniziativa. Bisogna parlare di area vasta come bene ha fatto la sindaca Cecilia Francese per risolvere problemi anche interni ai nostri comuni»
Marco Pontecorvo (Confindustria): «Sono molto fiducioso per il futuro. Questa area che ha tanto da dare. Stare insieme e fare gruppo con tutti i comuni vicini per fare una progettazione seria e attrarre investimenti europei. Sono certo che potremo fare un ottimo lavoro».
Michele Cammarano (Consigliere regionale M5S): «Bisogna indirizzare l’industria, l’artigianato e altri settori verso una specificità. Serve una filiera per produzione e trasformazione. Il futuro dobbiamo puntarlo su alcune produzioni particolari e non settori che già sappiamo che finiranno. Dobbiamo pensare a 20, 30 e 40 anni».
Simone Valiante (Deputato Pd): «Si tratta di un metodo di lavoro interessante al di là delle differenze politiche. Abbiamo sempre considerato quest’’area con una prospettiva per lo sviluppo. La verità è che l’industria è punto di riferimento. Questo territorio è traino e motore anche per altri territori. Accompagneremo il percorso in Parlamento e per questo abbiamo investito il capogruppo della commissione attività produttive della Camera».
Enzo Fasano (Senatore Forza Italia): «La vocazione imprenditoriale di Battipaglia era all’avanguardia. Ci sono stati però anche grossi momenti di crisi con fabbriche che non ci sono più. Lo sviluppo armonico va considerato ma dobbiamo incoraggiare anche la vocazione industriale. Pensiamo anche al turismo e credo che nelle aree di crisi dovevamo già starci».
Anselmo Botte (Cgil): «Battipaglia è l’unica area industriale che c’è in provincia di Salerno. E’ un cuore che va difeso. L’esclusione di questa zona dalle aree di crisi significa non conoscere il territorio».
Gerardo Pirone (Uil): «C’è stata assenza della politica che non ha inserito Battipaglia. Quello che vogliamo è che si mettano in campo progetti per aiutare veramente i lavoratori. Battipaglia, dalle notizie in mio possesso, è già stata inserita dalla Regione. Ora dobbiamo pensare ai progetti».
Franco Bisogno (Ugl): «Nel 2013 stilammo un documento con Confindustria però Battipaglia non fu inserita< tra le aree di crisi. Ci sono responsabilità politiche precise che ci hanno fatto perdere tre anni».
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