Nell’attesa di leggere le norme che saranno approvate in via definitiva, soffermiamoci su alcune considerazioni delle novità che si apprestano ad essere approvate.
Equitalia S.p.A. entro il primo semestre 2017 dovrà essere messa in liquidazione. Questo è quanto previsto dalla nuova Legge di Stabilità.
Le funzioni svolte da Equitalia saranno trasferite all’Agenzia delle Entrate e, per quanto annunciato, questa operazione dovrebbe semplificare il rapporto con il Fisco e ridurre i costi per la riscossione delle imposte dovute dai contribuenti.
I rapporti, ora tenuti con Equitalia, dovrebbero migliorare “la compliance” (maggiore dialogo con il contribuente) perché probabilmente cambierà l’impostazione attualmente in essere.
In linea con alcune norme della riforma Madia, è stato già approvato il Decreto Legge 22 ottobre 2016 in materia fiscale ed anche lo statuto della società che dovrà sostituire Equitalia. Saranno individuate le risorse, le strategie per la riscossione e gli obiettivi da raggiungere, con la corretta ed efficace implementazione delle norme.
Come opererà? Meglio di Equitalia?
Molte cose sono state dette per migliorare la pubblica amministrazione e piace riportare una frase che si legge nel sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri: “uscire dalla rappresentazione decadente che oggi travolge la nostra amministrazione pubblica e che travolge anche il tanto di buono che c’è oggi nelle professionalità della pubblica amministrazione“.
Ci si auspica che quello che c’è di buono, specialmente nella professionalità, tenga conto di coloro che vogliono pagare, ma nel modo più semplice possibile e senza traumi. Cliccare su → Presidenza Consiglio Ministri.
Ma chi sono i soci di Equitalia? Chi esce e chi entra?
I soci di Equitalia, ovvero gli azionisti di Equitalia sono: l’Agenzia delle Entrate per il 51% e l’INPS per il 49%.
Da quanto è dato sapere ad oggi, esce solamente l’INPS, e tutto rimane nella mani dell’Agenzia delle Entrate che opererà con una nuova società denominata: “Agenzia delle Entrate e Riscossione”.
Ma quali sono i compiti di Equitalia?
Dal sito di Equitalia si legge:
“Il gruppo Equitalia esercita la riscossione dei tributi sull’intero territorio nazionale, esclusa la regione Sicilia, ed è organizzata in:
- Holding Equitalia SpA
- Equitalia Servizi di riscossione SpA
- Equitalia Giustizia SpA
Equitalia SpA, istituita nel 2005, è una società a totale capitale pubblico (51% Agenzia delle Entrate e 49% INPS) e svolge il suo ruolo istituzionale tramite Equitalia Servizi di riscossione SpA che dal primo luglio 2016 svolge il ruolo di Agente unico della riscossione e assorbe tutte le attività dei precedenti agenti della riscossione, attraverso la fusione per incorporazione di Equitalia Nord SpA, Equitalia Centro SpA e Equitalia Sud SpA.
Equitalia Giustizia SpA, istituita nel 2008, è il gestore del FUG (Fondo Unico di Giustizia), dove confluiscono le somme sequestrate nell’ambito di procedimenti penali e in applicazione delle misure di prevenzione antimafia, nonché i proventi derivanti dai beni confiscati alla criminalità organizzata”.
Il nuovo ente pubblico economico, ovvero la nuova società Agenzia delle Entrate e Riscossione, sarà assoggettata agli orientamenti e vigilanza del Ministero dell’Economia e Finanze e avrà come Presidente il direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Ma nella sostanza dovrebbe svolgere le attività già svolte da Equitalia. Le attese sono di un cambiamento positivo teso a favorire la lealtà fiscale e seguire il percorso già intrapreso da molti Stati (come da indicazioni OCSE), inserendo norme idonee a favorire la cosiddetta “compliance” anche per la riscossione.
L’auspicio più importante è che nella nuova società ci sia un comitato tecnico, formato anche da esperti professionisti esterni e non soltanto funzionari dell’Agenzia, così da apportare idee nuove e soluzioni condivise esaminate da prospettive diverse. Gli obbiettivi si potranno ritenere raggiunti non soltanto con la previsione dell’incassato nell’anno, ma anche quando si potrà prevedere l’incasso certo dilazionato oltre l’anno.
L’Equitalia di domani dovrà essere necessariamente diversa da quella di oggi, altrimenti sarà stato del tutto inutile chiuderla.
Luca De Franciscis
dottore commercialista