La tela viene strappata, per poi essere legata con lo spago: quasi a voler ricostruire una nuova esistenza umana, lontana dal peccato. Alina Ditot attraverso questa sua opera trasporta l’osservatore nell’inferno dantesco; un inferno in cui però, al posto di Lucifero, troviamo Beatrice che ci porta in nuovi paradisi dell’Eden. L’artista è conosciuta internazionalmente per le importanti mostre museali e istituzionali a cui ha partecipato e le sue opere si trovano ormai in importanti Fondazioni pubbliche, collezioni private nazionali ed internazionali. L’inaugurazione della Biennale ha visto la presenza di migliaia di persone.
Presenti all’inaugurazione, tra gli altri, il vice sindaco Eva Avossa, il presidente della commissione Cultura Ermanno Guerra, i curatori della manifestazione Olga Marciano e Giuseppe Gorga, il direttore del Conservatorio di Musica “Martucci” Imma Battista, il direttore ed editore del Magazine di Arte contemporanea Frattura Scomposta Sergio Curtacci, la dirigente del liceo artistico Ester Andreola, il curatore de la Bienal di San Nicolas, Buenos Aires, Luis V. Gramet. Agli organizzatori sono arrivati anche gli auguri del ministro Gianluca Galletti. La Biennale sarà visitabile presso Palazzo Fruscione fino al 20 novembre 2016.