Questa decisione, che ribadiamo essere a nostro avviso assolutamente ingiustificata, ci priva dunque di un momento di condivisione e socialità che, più di ogni divieto, avrebbe certamente aiutato la crescita e la consapevolezza di una sana cultura sportiva; oltre oltre il risultato del campo e finalmente lontano dalle tante parole vuote che spesso si sprecano sull’argomento. Convinti che un buon esempio insegni molto più di un cervellotico divieto, ci auguriamo che le future decisioni dell’Osservatorio riguardanti la nostra Cavese, siano quantomeno più ponderate ed esprimiamo la nostra solidarietà agli sportivi di Gragnano privati della possibilità di partecipare a quella che, a tutti gli effetti, avrebbe dovuto essere una festa dello sport, e a quelli AQUILOTTI che, a quanto pare, sembrano dover fare notizia solo in determinate occasioni.