Dopo l’ok di De Luca, la firma di Delrio arriverà a breve, probabilmente tra lunedì e martedì. Pietro Spirito, 54 anni, è reduce dall’esperienza di dirigente nell’azienda di trasporto pubblico del Comune di Roma, l’Atac, ma in precedenza aveva maturato ampia esperienza nel campo del trasporto merci ferroviario e nei porti, in particolare con Trenitalia, curando anche la logistica all’interno del porto di Genova.
Spirito, casertano di Maddaloni e laureato in Scienze Politiche all’università Federico II di Napoli, arriverà a Napoli a sostituire il commissario Antonio Basile, ponendo così fine al commissariamento che dura da tre anni e che ha paralizzato i progetti di sviluppo infrastrutturale dello scalo partenopeo.
Spirito, dopo la nomina, dovrà indicare al comitato portuale il nome del suo segretario generale che potrebbe essere Francesco Messineo, che ha già svolto lo stesso ruolo nel Porto di Salerno e il cui nome era girato anche come possibile capo dell’authority del porto napoletano
Questa si chiama annessione al regno di Napoli, e alle sue arroganti inefficienze. Il porto di Salerno è sempre stato un’eccellenza finché era gestito dai Salernitani. Adesso invece sarà gestito da napoli e visto l’articolo anche dalla sua subcolonia caserta. Napoli e Caserta con le loro inefficienze hanno trasformato negli anni la loro campania felix in terra dei fuochi. Adesso vengono persino a insegnarci come gestire il porto e magari un giorno anche come migliorare la differenziata e ridurre la criminalità. Incredibile. Sarebbe stato molto più logico che la città con il porto più efficiente (cioè Salerno) potesse gestire il porto commissariato e meno efficiente (cioè Napoli), senza la consulenza di Caserta che come unico mare ha soltanto Mondragone cioè Gomorra. Mi dispiace molto. Di questo passo verrà il giorno che il napolicentrismo proporrà al capo dei capi di secondigliano come abbassare il tasso di spaccio a Salerno. Mi dispiace ma avevamo votato De Luca per combattere il napolicentrismo e invece è stato anche lui travolto dai napoletani e dai casertani, le due uniche province che hanno votato per Caldoro. Addio Salerno.