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Attacco Salernitana: dall’altare alla polvere

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Non c’è pace per il reparto offensivo della Salernitana. Nonostante la contemporanea presenza in campo di Rosina, Coda e Donnarumma, i granata non riescono ad incidere e a tener fede alle aspettative. Quello che potenzialmente rappresentava il trio delle meraviglie è diventato oggetto di discussione infinita. Nelle ultime partite la Salernitana ha dimostrato di aver ritrovato gli equilibri difensivi, ma ha perso brillantezza e lucidità in fase offensiva. Eppure contro il Pisa si è tornati alla formula di partenza che prevedeva il loro contemporaneo utilizzo. Nella sostanza, però, la Salernitana ha finito per produrre meno di quanto fatto nella precedenti occasioni.



L’unico ad aver creato qualche grattacapo in più è stato Donnarumma, che nelle ultime gare, ha trovato spazio a singhiozzo nell’undici di partenza e, com’era accaduto anche contro l’Entella, è stato sistematicamente sostituito attorno al 20′ della ripresa. L’ex del Teramo, sacrificato spesso in virtù dell’equilibrio tattico da salvaguardare, non si aspettava di uscire dopo aver sfiorato il vantaggio con il gol fantasma ed è apparso visibilmente contrariato al momento del cambio. Coda, invece, contro la squadra di Gattuso, è apparso sottotono, complice anche il tour de force che la Salernitana ha affrontato giocando le tre gare concentrate nell’arco di una settimana.

L’ex del Parma è l’unico dei tre ad averle disputate per intero e questo ha probabilmente influito sulla sua prestazione con il Pisa. Non è un buon momento anche per Alessandro Rosina, particolarmente bersagliato dalle critiche pure dopo la sfida coi toscani. Come sempre croce e delizia, l’ex del Bari rimane un lusso per la categoria ma per ora ha inciso meno di quanto ci si aspettava e sulla sua posizione in campo, quella più adeguata alle sue caratteristiche, si è aperto un altro fronte di discussione che, probabilmente si esaurirà solo alla 42^ giornata. Eppure, contro il Benevento e a Brescia, la Salernitana sembrava aver trovato la sua strada. Ora, ciò che conta è ritrovarla, superando le contraddizioni interne e compiere, quando necessario, qualche sacrificio. Il tempo delle prove è finito, adesso contano i risultati.

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