Il sisma che ciclicamente devasta cose e coscienze ha già messo e sta continuando a mettere duramente alla prova l’intera nazione. Riaffiorano drammaticamente la precarietà del nostro ecosistema e la colpevole incuria umana.
Meravigliosi borghi della Penisola rasi al suolo, memorie e storie cancellate, vittime di una natura impietosa, rispetto alla quale si palesa tutta la inadeguatezza della mano e della opera dell’uomo, troppo concentrato nel soddisfare i propri egoismi per potersi concentrare, invece, sulla esigenza di porre mano e fare fronte a necessari, strutturali cambiamenti.
Francamente, non piacciono le diatribe o le scaramucce via social e l’immancabile rimbalzo di responsabilità, non appassiona la affannosa ricerca dei colpevoli di turno; interessa invece che si dedichi seriamente più tempo, energie e risorse ad un progetto complessivo di adeguamento dell’intero territorio italiano alle più recenti norme in materia antisismica.
È forte il desiderio di tornare alla normalità, al proprio quotidiano, di ricominciare, ma in queste ore ci si rende sempre più conto che il terremoto è un maledetto nemico con cui anche l’Italia deve, ahimè, imparare a convivere.
Le immagini di Amatrice, poco più di due mesi fa, di Ussita e Norcia oggi, al di là della emotività e della umana compassione, devono indurre a convincere che la prevenzione, il rispetto della natura, lo studio e la applicazione delle più innovative tecniche di costruzione, rappresentano i soli strumenti, le uniche armi possibili per difendersi dagli eventi tellurici.
L’Italia è geologicamente giovane, ma architettonicamente molto antica; la vera sfida è riuscire ad individuare un punto di equilibrio mediante il quale poter garantire ai singoli individui ed a ognuna delle comunità elevati standard di sicurezza. In gioco c’è la vita di tutti e non credo che su questi argomenti possano mancare la disponibilità e la volontà di ciascuno a compiere uno sforzo, un sacrificio in più a tutela della incolumità propria e dei propri affetti, dei nostri averi e di tutto ciò che ci circonda.
editoriale a cura di Tony Ardito
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