Sono invece ben 23 gli studenti che al momento del conseguimento del diploma già possono vantare un impiego nel campo della ristorazione, quasi sempre nella struttura che li ha ospitati durante il periodo di stage: dal tristellato “Piazza Duomo” dello chef Enrico Crippa ai bis-stellati “La Madia” dello chef Pino Cuttaia, e “La Torre del Saracino” dello chef Gennaro Esposito, passando per l’Armani Hotel di Milano: il prestigio di questi ristoranti conferma l’elevato grado di professionalità dei cuochi formati da ALMA.
Un altro elemento a conferma dell’autorevolezza della Scuola è rappresentato dalla composizione della commissione esterna che ha valutato i candidati all’esame finale: ne hanno fatto parte alcuni dei più grandi chef dell’alta cucina italiana, tra cui Nicola Portinari, Ristorante “La Peca”, Davide Brovelli, Ristorante “Il Sole di Ranco”, Andrea Fusco, Ristorante “Giuda Ballerino”, Andrea Incerti Vezzani, Ristorante “Ca’ Matilde”, Alessandro Gavagna, Ristorante “Al Cacciatore de la Subida”, Terry Giacomello, Ristorante “L’Inkiostro”, Luca Marchini, Ristorante “L’Erba del Re”.
Come anticipato, all’interno del gruppo classe della XXXII edizione del Corso Superiore di Cucina Italiana, si sono particolarmente distinti Eros Capitanucci e Stefano Landoni. Classe 1991, di Bastia Umbra (Perugia), prima di arrivare a Colorno, Eros Capitanucci si è avvicinato al mondo della cucina frequentando l’Istituto Alberghiero: per le sue capacità, acquisite nei mesi di lezione in aula, ALMA gli ha offerto la possibilità di svolgere i cinque mesi di stage nella brigata dello chef Enrico Crippa. Un’opportunità che Eros ha messo a frutto, affinando le sue capacità e meritandosi la riconferma: Capitanucci è infatti entrato stabilmente nella brigata di cucina del Ristorante “Piazza Duomo”, ad Alba (Cuneo), uno degli otto ristoranti tre stelle Michelin presenti in Italia.
Anche il biellese Stefano Landoni, vent’anni appena, ha avuto come mentore uno chef tristellato: Massimiliano Alajmo, chef patron de “Le Calandre”, a Sarmeola di Rubano (Padova). Landoni rimarrà ora al servizio della famiglia Alajmo: è stato infatti assunto al Ristorante “La Montecchia”, ai piedi dei Colli Euganei, che è sostenitore della filosofia della “Green R+Evolution”, incentrata sull’utilizzo dei prodotti dell’orto e sul mix tra esperienza e ricerca.
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