Se contassero solo i “parametri”, quelli dettati dalle leggi del mercato, e dunque il valore della rosa in termini strettamente economici, il neopromosso Cittadella ancora oggi sarebbe da ultimo posto in graduatoria generale. Il problema è che il calcio è sport imprevedibile, in cui non sempre i valori sulla carta vengono poi confermati dal campo. Tanto che la squadra veneta è oggi terza in classifica, dopo aver occupato per diverse settimane anche la vetta solitaria, mettendosi dietro anche la corazzata Verona (che in termini di valore di mercato ha un peso di 4 volte superiore rispetto al team di mister Venturato).
Il lavoro svolto dal tecnico, che alla guida del Pizzighettone riuscì a battere la Salernitana dieci anni orsono, è sotto gli occhi di tutti. Il Cittadella non solo vince (col successo col Latina ha interrotto la serie negativa in cui s’era imbattuto dopo un avvio da sogno), ma gioca anche un bel calcio. Nel 4-3-1-2 attuato dal tecnico dei veneti trovano spazio giovani di belle speranze, elementi d’esperienza (come capitan Iori), ma anche elementi che troppo frettolosamente la Serie B aveva scartato, come la coppia d’attacco Litteri-Arrighini (6 gol per il primo, ex granata, e 3 per il secondo) o Lucas Chiaretti che dopo non essere riuscito a sfondare col Pescara era tornato in Brasile, al Brigantino, dove è stato pescato dallo staff dei veneti.
Contro la Salernitana il tecnico del Cittadella dovrebbe confermare per sommi capi la squadra vista all’opera nell’ultimo match. Davanti al portiere Alfonso dovrebbero giocare Salvi, Scaglia, Simone Pasa (figlio di Daniele, uno che in granata i tifosi paragonavano a Pelè) e Benedetti; Valzania, Iori e Schenetti in mediana; Chiaretti alle spalle di Arrighini e Litteri. Squadra a trazione decisamente anteriore per il Citta, che ha già segnato 20 gol nelle prime 12 gare della stagione, ma che ha anche incassato 14 reti.
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