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Onde anomale e terremoti Salerno è a rischio. Lo spiega a La Città il geologo Ortolani

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«Il vulcano sommerso Marsili può rappresentare un pericolo non per l’attività vulcanica, ma per il fatto che si possono staccare delle porzioni di roccia in seguito a dei fenomeni sismici con un conseguente risucchio di acqua che scatenerebbe un’onda di maremoto».

A dirlo in una lunga intervista pubblicata sul quotidiano La Città diretto da oggi da Andrea Manzi. Ortolani parla dei rischi e dei pericoli per la costa salernitana in un momento particolare per il nostro paese sconvolto dal terremoto che continua a colpire l’Italia centrale

Per Ortolani «il pericolo potrebbe derivare dal fatto che, essendo un apparato con i versanti molto inclinati ed essendo sommerso, si stacchino delle porzioni di roccia in seguito, ad esempio, a dei fenomeni sismici. Tali rocce, rotolando velocemente verso il fondo del Tirreno, potrebbero determinare un risucchio di acqua per poi creare un ritorno con innalzamento che scatenerebbe un’onda di maremoto, il famoso tsunami. L’onda anomala andrebbe a colpire le coste della Campania, della Basilicata, della Calabria tirreniche e del nord della Sicilia. È questo il vero pericolo costituito dal Marsili: uno tsunami causato da eventuali distaccamenti di rocce e non da un’eruzione»

Oltre al maremoto Ortolani rappresenta anche il pericolo sismico per la provincia di Salerno «Nell’Alta Val d’Agri ci sono delle faglie attive che hanno causato diversi terremoti di cui 3 principali: nel 1561, nel 1857 e quello tristemente famoso del 1980. Il Vallo di Diano, il Tanagro e l’Alto Sele sono ad alto rischio sismico naturale e certificato. Spostandosi verso la costa salernitana e cilentana, il rischio va diminuendo. Non ci sono faglie attive ma si hanno sollecitazioni provenienti dalle zone con il rischio certificato. Discorso diverso per il Golfo di Policastro. Lì ci sono delle faglie attive in mare che hanno causato onde sismiche, seppur di bassa magnitudo e con pochi danni, avvertite sulla costa. In generale possiamo dire che il Cilento costiero è a basso rischio sismico. Il pericolo aumenta nel Vallo di Diano».

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