Saranno circa 1000 lavoratori della provincia salernitana a partecipare al presidio di Napoli, dove è prevista la presenza di circa 5mila lavoratori, provenienti da tutta la regione Campania. Partenza con pullman ed altri mezzi alle ore 8,00 da Salerno, dall’ingresso della tangenziale di Pastena.
A Napoli, concentramento alle ore 9,30 a piazza Mancini e con corteo di arrivo a piazza Matteotti. Comizio finale dei segretari di categoria Slc Cgil, Slp Cisl, Failp, Cisal, Confsal Com e Ugl.
Marco Vincenzo, segretario generale della CISL Lavoratori Poste Salerno: “Contestiamo il progetto di privatizzazione del Ministero dell’Economia, in quanto con la sua uscita definitiva dall’azionariato di Poste Italiane, muta completamente gli assetti societari e il controllo pubblico in Poste Italiane. Con questa azione si perde l’unicità aziendale e in più Poste Italiane si svende!. Per questo deve rimanere a maggioranza pubblica”.
“Poste italiane è una eccellenza dei servizi del nostro Paese. In 20 anni da “carrozzone di Stato” è diventata una prospera azienda con floridi ed attivi bilanci. Piuttosto si utilizzino gli utili di bilancio per rendere più efficienti i servizi e le condizioni di lavoro”, spiega il leader dei lavoratori postali salernitani.
“In molte regioni il servizio è in affanno e la situazione potrebbe peggiorare con l’avvio della distribuzione a giorni alterni prevista nel piano di riorganizzazione dell’azienda. C’è anche da garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Queste sono le motivazioni che ci hanno indotto a lanciare una fase di forte mobilitazione”, conclude Marco Vincenzo.
Il segretario dimentica una cosa,le poste sono passate dall’essere carrozzone a azienda florida rifilando robaccia finanziaria a ignari pensionati/risparmiatori e diventando una sorta di negozio di chincaglierie,i servizi principali (corrispondenza e simili) peggiorano di giorno in giorno,soprattutto visto come avvengono le assunzioni.Se questa è un’azienda florida fa benissimo lo Stato a liberarsene.Spero soltanto che venga spacchettato il servizio di corrispondenza dal resto,quello deve rimanere pubblico
Veramente, anche quando lavorano è come se scioperassero. Gente che digita sulla tastiera un carattere al minuto, gente che non parla italiano, 2 ore per una raccomandata, 2 ore per un bollettino e per non parlare di quando devono fare un’operazione più complessa. Ma quale sciopero che questi devono baciare a terra e ringraziare chi li ha raccomandati per stare lì seduti sguardo assente a fare il nulla cosmico.
ma che dici si vede che sei completamente ignorante non capisci il motivo reale dello sciopero ma dove vivi tu parli ostrogoto sei anche un po invidioso
Visto che avevo ragione? Niente punteggiatura, “un po” scritto senza apostrofo, niente utilizzo delle maiuscole, insulti a casaccio. Semplicemente non conoscono l’italiano e “postman” ce lo ha appena dimostrato.
Caro postman,il motivo reale dello sciopero è che avete paura che con la privatizzazione vi costringano a lavorare come si deve,finiscano i privilegi (in quale altra azienda al mondo i pensionandi possono lasciare il posto ai figli???) e che sfoltiscano un pò la rosa di assenteisti,falsi invalidi e false 104.Io da cittadino dico:BEN VENGA!Non si tratta d’ignoranza,si tratta di libero mercato,l’ignorante qua non è l’amico del commento precedente ma i vostri cari sindacati che hanno permesso tutto ciò