Il “nodo gordiano” è l’incapacità – storica e attuale – della politica di ri-solvere le crisi; e, in generale, il tema è l’uscita dalla crisi, e in particolare la più grave dall’ultimo dopoguerra, considerato anche che la crisi, ogni crisi rappresenta piuttosto, e quindi in effetti è un elemento “strutturale” del più moderno (postmoderno) sistema capitalistico, globale.
Finanche la terza via della politica, sperimentata dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso, tra liberalismo e socialismo mostra oggi la corda, secondo il processo della storia instauratosi nell’Europa “civile” di derivazione greco-latina. Ed eccone, significativamente, qualche prova: l’esito (exit) di 541 giorni di crisi politica in Belgio dall’elezioni del 13.06.2010; l’esito della vittoria di Syriza in Grecia del 25.01.2015; l’esito del referendum sugli immigrati dell’1 ottobre scorso promosso da Orban in Ungheria; l’esito della crisi spagnola, durata nove mesi, con la formazionead horas di un governo di minoranza, una sorta di “patto del Nazareno” post-litteram. Nel mentre, sempre qui in Europa, un solo grande esempio positivo di ri-soluzione e di uscita dalla crisi, frutto dell’accordo strategico promosso in Germania dai due partiti “storici” della CDU e della SPD.
La politica europea s’involge quindi nel dibattito odierno tra istanze di democrazia “rappresentativa” e/o “diretta”, mentre l’esigenza più profonda e perfino l’urgenza sarebbe viceversa quella di perseguire la via del nuovo capitalismo globale. Br-exit docet.
Angelo Giubileo