Secondo quanto riporta Le Cronache Daniela conosceva le intenzioni di Luca Gentile 22anni, e non ha provato a fermarlo anzi con frasi d’amore lo ha sostenuto. Particolare questo che emerge dalle conversazioni whatsap e contenuto nell’avviso di conclusione indagini a firma del sostituto procuratore Elena Guarino e notificato ai due indagati. Dopo L’omicidio, materialmente eseguito da Luca Gentile i due fidanzati si sono scambiati vari messaggi hard… un anticipo di quanto sarebbe poi accaduto realmente nei giorni seguenti…
Messaggi che i due si sono inviati dopo il delitto con l’organizzazione puntigliosa di un rapporto sessuale che sarebbe potuto avvenire senza più ostacoli, anticipato da frasi a sfondo erotico che mal si conciliano con una morte appena avvenuta. Il presupposto degli inquirenti è che di quella morte violenta i due fossero pienamente consapevoli
Dunque, Daniela sapeva cosa voleva mettere in atto il fidanzato e probabilmente è stata anche avvisata dell’accaduto dallo stesso Luca Gentile? Eppure restano tanti interrogativi ancora da chiarire.
La ragazza continua a negare ogni addebito, sostenendo di non aver preso sul serio le affermazioni del ragazzo e di avere per questo aspettato fino alla sera dopo per chiedere l’intervento dei carabinieri, sebbene dalla mattina il padre non rispondesse al telefono.
Sul quotidiano La Città il difensore di Daniela, Antonietta Cennamo, chiederà che sia di nuovo interrogata la donna: «Abbiamo già chiarito agli inquirenti il senso dei messaggi che erano memorizzati sui telefonini, lo faremo anche per questi altri che ci vengono contestati adesso. La nostra posizione non cambia. Daniela amava il padre, era il suo punto di riferimento, perderlo è stato per lei una tragedia immane». Anche Luca Gentile chiederà di essere ascoltato.
Gli avvocati Enrico Lizza e Luigi Gassani lo hanno incontrato ieri mattina in carcere, dopo la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini. Nei suoi confronti la Procura ha confermato l’accusa di omicidio volontario: non un eccesso di legittima difesa, come lui continua a sostenere, ma nemmeno un delitto premeditato, perché dallo scambio di messaggi con la fidanzata al momento in cui ha varcato l’appartamento del sessantenne è passato così poco tempo che risulta difficile immaginare fasi organizzative.