Dal 9 gennaio, data della scadenza del rapporto di lavoro con Salerno Mobilità, anche quegli spiccioli non ci saranno più. «Facendo l’avvocato non riesco a guadagnare quasi nulla e così, per non gravare sempre sui miei, è dal 2014 che partecipo alle selezioni indette dall’amministrazione comunale per assumere stagionali. Molti restano basiti quando racconto la mia storia: ho fatto il liceo classico, poi mi sono laureato in Giurisprudenza e ho superato l’esame di abilitazione. Eppure non sono l’unico. I clienti non pagano. Purtroppo c’è una sottocultura che spinge molte persone a credere che il lavoro intellettuale non debba essere retribuito. Si presentano come amici di, parenti di, e dunque è scontato che tu debba assisterli gratis. Poi, fatte salve pochissime eccezioni, quando si entra in uno studio per fare pratica, si ricevono al massimo dei rimborsi spese. Con questi presupposti è impossibile accollarsi i costi di un’attività propria e pagare la Cassa forense, perché le cifre pretese sono improbabili per chi ha un reddito quasi pari allo zero».
«Gli avvocati sono i nuovi poveri» dice sempre alla Città Valentina Restaino di Mga (Mobilitazione generale degli avvocati) . La Restaino si è fatta promotrice di una campagna nazionale contro il sottocompenso. «Ci sono tantissimi colleghi che tentano di sbarcare il lunario con appena 500-600 euro al mese, cassazionisti compresi. Professionisti che hanno studiato, facendo sacrifici enormi».