La rappresentazione in tre atti debutta il 6 novembre 1959 al Teatro Quirino di Roma: per la prima volta si inizia ad affrontare il tema della indissolubilità della coppia. Lo stesso autore, Eduardo, in un’intervista dell’epoca, conferma come nello spettacolo vi sia un’anticipazione dell’avvento del divorzio in Italia. Al tempo stesso, però, vi è un’esaltazione dell’amore, considerato dal grande Eduardo “l’unico in grado di tenere insieme due esseri; non certo il matrimonio e nemmeno i figli”.
“Le parole in Sabato, domenica e lunedì – aggiunge Stella – hanno un valore maggiore: sono, infatti, ironia, gelosia, amore, poesia”.
Lo spettacolo rientra nella rassegna “Napul’è Mille Culure”: quattro appuntamenti (più uno, il 14 febbraio con Giorgio Pasotti protagonista di “Da Shakespeare a Pirandello”) che la compagnia TeatroNovanta porterà sul palcoscenico, fino all’aprile del prossimo anno, per continuare a dipingere, anche a Salerno, le tinte dalle mille sfumature che solo la città di Napoli è in grado di offrire.
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