Claudio Lotito invita a non abbassare la guardia perchè la Salernitana “ha grandi potenzialità e può giocarsela alla pari con tutti, a patto che metta maggior concentrazione“.
E poi, i cartellini sventolati: “Vorrei vedere meno egoismo in campo, a volte l’individualismo è esasperato e nuove alla squadra. Il modulo di ieri? Mi sembra che il ruolo più adatto di Rosina sia l’esterno oppure il trequartista ma io lo farei giocare più dietro le punte perché lì agisce più a 360 gradi, tendendo a finalizzare o a dare l’ultimo passaggio. Quello di ieri mi è parso l’assetto giusto”, ha detto il co-patron stamani ai microfoni di Radio Bussola 24.
“Quando ieri s’è messa in moto la chimica di gruppo abbiamo visto un grande cambiamento nell’atteggiamento della squadra – ha aggiunto – In questo inizio di stagione ci è mancato anche cinismo ma proseguendo sulla falsa riga della reazione avuta ieri possiamo puntare in alto perché non siamo inferiori ad altre squadre. La tensione negativa negli occhi dei calciatori di cui ha parlato Sannino? Le presenze allo stadio determina un certo stato psicologico, ad esempio ieri il pubblico ha messo la squadra in condizione di crederci, gli effetti psicologici di responsabilizzazione si sentono in campo, ognuno prova a dare una risposta a quello che gli viene chiesto subliminalmente dagli spalti.Purtroppo la Salernitana ieri all’inizio non era agguerrita e la reazione del pubblico ha condizionato la quella della squadra”.
Capitolo Sannino. Il 4-2 di ieri tiene più lontane voci di allontanamenti, non i fischi che lo stadio ha riservato al tecnico, definitosi “amareggiato per il clima ostile, un leone che sa di dover restare chiuso in gabbia, in attesa dei frutti del proprio lavoro”. Lotito difende l’operato del tecnico di Ottaviano. “Può capitare che qualche allenatore che viene sempre criticato possa scoraggiarsi e lavorare con meno voglia. Se l’ambiente è ostile e si continuano a fare dietrologie non si va da nessuna parte – dice il vulcanico imprenditore romano nel suo intervento – Si cercano spesso pretesti per criticare mentre bisogna supportare la squadra. Apprezzo il tifoso che si sacrifica con un attaccamento quasi morboso: ero in Liechtenstein al seguito della Nazionale e ho incontrato due tifosi della Salernitana che mi hanno fermato, la cosa mi ha colpito”.
Lotito se la prende anche con parte della stampa, al solito capro espiatorio di situazioni che invece sono sotto gli occhi di tutti come classifica e partite. La stampa, occorre ricordarlo ancora una volta, non spinge per questo o per quello, ma è legittimamente interessata ad un cammino positivo della squadra, da cui può trarre solo profitto. Parimenti, tuttavia, non può esimersi dal raccontare vicende di cronaca, tattica, umori, giudicare incontri di calcio, gestioni degli uomini.
Insomma, “parlare de calcio e non de pallone”, per utilizzare una frase cara a Lotito. Che poi analizza la tattica, indicando nel 4-3-1-2 la strada più corretta da seguire ed avallando le scelte operate ieri da Sannino: “Col 4-3-1-2 in fase difensiva il trequartista arretra sulla fascia per dare una mano, questo è l’assetto scelto per supportare contemporaneamente i tre attaccanti. Mi pare che l’allenatore abbia comunque provato varie alternative, ruotando un po’ tutti: anche Coda e Rosina, in qualche occasione, non hanno giocato. Caccavallo ieri è entrato, lo spazio c’è per tutti”.
Tornando al match contro la Ternana, per Lotito “il gol di Donnarumma era regolare, se l’arbitro l’avesse convalidato avremmo parlato di un’altra partita. Non polemizzo ma semplicemente voglio far notare che nel calcio gli episodi sono determinanti”. Appunto, in un modo o nell’altro. Va anche detto – nel calderone dei se e dei ma – che se Meccariello non fossestato espulso la rimonta dei granata sarebbe stata quantomeno più complicata.
Lotito annuisce, elogia sia Coda (“Ha giocato una buona partita”) che Odjer (“Con lui c’è stata più mobilità a centrocampo”) e ribadisce di essere attento a “valutare il rendimento e l’atteggiamento dei giocatori durante le partite perchè spesso s’è visto egoismo, gente che non ha passato il pallone al compagno meglio posizionato. Bisogna ragionare in maniera unitaria. Caso Zito? Ecco, la parola non mi piace: non esiste nessun caso, semplicemente nella Salernitana esistono regole, comportamenti e scelte che valgono per tutti.
Se le persone lavorassero, giocassero e si concentrassero invece di fare altre cose, sarebbe meglio. A me la comunicazione non interessa, so quello che devo fare e lo faccio a prescindere da ciò che viene scritto. Bisogna che in campo vadano persone applicate alla causa e le scelte di Sannino sono fatte anche sotto questo aspetto. Tutti sono utili e nessuno indispensabile, i giocatori devono imparare a sacrificarsi e dare sempre il massimo”.
Ora il Latina. “Una squadra ostica, non certo arrendevole. Bisogna lavorare partita dopo partita e adattarsi anche agli avversari. Sabato occorre un atteggiamento agguerrito, bisogna trovare il giusto equilibrio anche in relazione alle varie situazioni con unità e determinazione. Le polemiche dopo la gara di ritorno dello scorso campionato col comunicato dei pontini? Ma lasciamo perdere parliamo di cose serie”, la chiosa del presidente
Fonte SoloSalerno.it
perchè intervistare una persona che denigra un popolo(salernitano)?
lasciatelo da solo con molta indifferenza